La parola del 2018 è toxic, tossico

L'Oxford English Dictionary svela qual è la parola del 2018: toxic, che significa tossico!

Lo sapete qual è la parola del 2018? Qual è il termine che riesce a descrivere al meglio i 12 mesi che tra pochissimo tempo ci lasceremo alle spalle, per dare il benvenuto al nuovo anno? A dircelo è l’Oxford English Dictionary: gli esperti di lessicografia hanno scelto tra le tantissime parole a disposizione per poter definire come sono andate le cose nell’anno che sta per finire. Alla fine, nella rosa di scelte rimaste, lo sapete quale termine hanno scelto per raccontare il 2018? Toxic, tossico in italiano.

tossico

Gli esperti dell’Oxford English Dictionary erano arrivati a una rosa di preferiti per descrivere il 2018. Tra questi c’era anche il termine incel, celibe involontario: si riferisce a quelle persone eterosessuali frustrate sessualmente, le cui frustrazioni spesso si traducono in atti di violenza. Un’altra parola era techlash, inventata dall’Economist per delineare la situazione che stanno vivendo i colossi di internet dal punto di vista economico.

Alla fine l’ha spuntata Tossico. Secondo Katherine Connor Martin, a capo del reparto americano del dizionario inglese, non è stata scelta questa parola per il numero di ricerche sul sito, ma per come la parola viene sempre più spesso usata dalle persone, anche nei dialoghi di tutti i giorni. E se ci pensiamo, in effetti, è un termine molto utilizzato.

Si parla di clima tossico per parlare dei cambiamenti climatici che stanno avvelenando il nostro mondo. Ma si parla di clima tossico anche per quello che riguarda la politica, anche italiana. Persino il movimento Me Too ha preso in prestito l’aggettivo per parlare di mascolinità tossica.

parola del 2018

Si parla anche spesso di persone tossiche e negative, che devono essere assolutamente allontanate dalla nostra esistenza per riuscire a vivere meglio, circondandoci solo di persone positive che sappiamo portare un’aura buona e non tossica nella nostra quotidianità.

La parola del 2018 è stata scelta “per riflettere lo spirito, l’umore e le preoccupazioni” dell’anno che stiamo per lasciarci alle spalle. Che, a quanto pare, visto l’aggettivo utilizzato per descriverlo, non è stato poi un granché!