La storia della piccola Jane: dopo 5 giorni dalla nascita, ha smesso di mangiare

Jane è nata sana e vispa, ma dopo 5 giorni ha iniziato a comportarsi in modo anomalo, non voleva più mangiare: poi la scoperta in ospedale

La storia della piccola Jane ha fatto il giro del mondo attraverso i social network. È stata proprio la sua mamma a voler diffondere quanto è accaduto alla sua famiglia, per aumentare la consapevolezza delle persone.

La storia della piccola Jane
Facebook/Mark Stevens KSL

Bethany Taylor è diventata mamma della piccola Jane dopo una gravidanza tranquilla e una nascita senza complicazioni. Era una bambina sana. Ma cinque giorni dopo, è iniziato il suo incubo.

Jane si rifiutava di mangiare e si comportava in modo anomalo. La donna e suo marito sentivano che qualcosa non andava e così hanno deciso di rivolgersi all’ospedale. Il pediatra di turno ha subito sottoposto la bambina ad una visita, ma non ha evidenziato alcun problema e ha rimandato la famiglia a casa.

La storia della piccola Jane
Facebook/Mark Stevens KSL

Una volta rientrati all’abitazione, anche la neo mamma e il neo papà hanno iniziato a stare male. Hanno pensato di aver contratto qualcosa in ospedale e hanno chiamato la nonna in aiuto. Ma pochi giorni dopo la sua permanenza in casa, anche la signora ha iniziato a mostrare gli stessi sintomi.

Quando hanno capito che la cosa era molto più seria di quanto avessero immaginato, hanno deciso di recarsi di nuovo in ospedale. È stato solo dopo ulteriori controlli, che è emersa la triste verità. L’intera famiglia era stata avvelenata da una fuga di monossido di carbonio.

La storia della piccola Jane
Facebook/Mark Stevens KSL

La piccola Jane è stata subito posta in una camera iperbarica. Fortunatamente, le tempestive cure mediche hanno salvato la vita della bambina.

Pochi giorni dopo è tornata la mia bambina, piangeva di nuovo e mangiava di nuovo.

La storia di questa neonata ha avuto un lieto fine, ma i suoi genitori hanno voluto raccontarla al mondo, per dire a tutti di prestare attenzione a qualsiasi sintomo e di fidarsi sempre del proprio istinto. La prima volta in ospedale, avrebbero dovuto richiedere più accertamenti, ma si sono fidati di quell’unico pediatra. Le cose sarebbero potute andare diversamente e il pensiero, ancora oggi, li devasta.