Samhain: le antiche origini di Halloween

Le vere origini della festa di Halloween sono antichissime: ecco tutto quello che non sapete

C’era una volta Jack O’Lantern costretto a vagare nel buio per sempre, c’erano anche le streghe, i balli in maschera e i travestimenti e i bambini, alle porte delle case a chiedere un dolcetto.

Halloween è molto più di questo, le origini di questa festa infatti sono Irlandesi, quando la verdeggianti Erin era dominata dai Celti.

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La vera storia di Halloween

Non tutti sanno che Halloween corrisponde a Samhain, l’antico capodanno celtico. Dall’Irlanda, la celebrazione di questa notte, è stata esportata negli Stati Uniti dove gli emigranti giunsero spinti dalla terribile carestia dell’800.

È solo da quel momento che in America la festa è diventata così popolare al punto da spendere più di due milioni di dollari in costumi, addobbi e feste per il 31 ottobre.

Le origini di questa celebrazione sono tutt’altro che consumistiche. Per il Celti questa data indicava la fine dell’anno, quando terminava ufficialmente la stagione calda e iniziava quella del freddo e delle tenebre.

Il passaggio dall’estate all’inverno e dal vecchio al nuovo anno veniva celebrato con lunghi festeggiamenti attraverso il Samhain. La parola appunto, che deriverebbe dal gaelico samhuinn significa “summer’s end”, fine dell’estate.

In quel periodo dell’anno la popolazione poteva sentirsi soddisfatta di tutte le cose fatte durante i mesi precedenti: i frutti dei campi erano assicurati, il bestiame era stato ben nutrito dell’aria fresca e dei pascoli dei monti e le scorte per l’inverno erano state preparate. La comunità, era pronta per riposarsi e per ringraziare le divinità per la loro generosità proprio attraverso il Samhain.

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Il termine di ogni ciclo e l’importanza di Samhain

Samhain per la popolazione celtica indicava la fine e l’inizio: il termine di ogni ciclo era considerato che un dono magico per la vita di ogni creatura vivente. Insieme a Samhain infatti si festeggiavano anche Lughnasadh (1 agosto), Beltane (30 aprile o 1 maggio), Imbolc (1-2 febbraio), Yule (21 dicembre), Ostara (21 marzo), Litha (21 giugno) e Mabon (21 settembre).

La morte era il tema principale della celebrazione, in sintonia con quello che accadeva in natura: durante la stagione invernale questa è soggetta ad una morte apparente, mentre in realtà si rinnova sottoterra, dove riposano i morti. I celti erano convinti che alla vigilia di ogni nuovo anno, ovvero il 31 Ottobre, lo spirito dei non viventi potesse tornare in terra ed unirsi ancora una volta a chi era rimasto sulla terra.

Questa connessione la troviamo anche nel Cristianesimo che appunto celebra in questi giorni tutti i morti.

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Come si celebrava Samhain

Durante la notte del 31 ottobre, la popolazione celtica, si radunava nei boschi e sulle colline per celebrare il cambiamento del ciclo e riunirsi con i cari defunti.

Davanti al fuoco sacro e con travestimento anche grotteschi, i Celti festeggiavano per tre giorni la conclusione dell’anno con un’inno alla vita.

Con l’avvento del cristianesimo, Halloween non fu completamente cancellata, ma fu in qualche modo cristianizzata con l’istituzione del giorno di Ognissanti il 1° Novembre e della commemorazione dei defunti.