Coliche dei neonati, cause e rimedi

Destano sempre molta preoccupazione tra le neomamme, ma le coliche dei neonati si possono gestire se sappiamo cosa fare.

Le coliche nei neonati rappresentano una grande preoccupazione per tutte le neomamme. Dopo i primi giorni trascorsi con il nostro piccolo in tutta serenità,qualche settimana dopo tutto cambia.

Il neonato scoppia in pianti prolungati ed esagerati, agita i suoi pugni chiusi e le piccole gambe e il suo viso diventa rosso fuoco.

Niente panico. Le coliche rappresentano una fase assolutamente normale per tutti i neonati e si possono gestire; ma serve molta calma da parte della mamma, pazienza e serenità.

La mamma è biologicamente predisposta a rispondere in ogni caso alle esigenze del bebè.

Come riconoscerle

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Tutti i bambini appena nati piangono, perché è il modo migliore e unico per comunicare i loro bisogni in questa tenera età.

E così il neonato ci fa capire di avere le coliche proprio attraverso il pianto, che di solito inizia improvvisamente senza una ragione apparente.

La colica non è una malattia o un problematica fisica determinata, però si manifesta con una combinazione di comportamenti piuttosto forti.

Il bambino, infatti, si mostra alla mamma molto agitato anche fisicamente: distende il suo corpo inarcando la schiena, chiude i pugni, ritrae e distende le gambe ed emette aria da sederino.

Le coliche non si verificano in tutti i neonati; alcuni sostengono che soffrano di questo disturbo, almeno nel grado più intenso, circa 1 su 5 neonati.

I pediatri, di solito, ci dicono che si tratta di colica se valgono le seguenti regole del tre:

  1. Il neonato piange almeno tre ore al giorno in totale.
  2. Il pianto disperato si verifica almeno tre giorni alla settimana.
  3. Se le coliche persistono per almeno tre settimane di seguito.

Quanto durano

La buona notizia è che le coliche non durano per sempre.  La maggior parte degli attacchi inizia quando il bambino ha circa 2 o 3 settimane (più tardi nei neonati prematuri, raggiunge il picco a circa 6 settimane e quindi in genere inizia a ridursi di 10-12 settimane.

Entro 3 mesi (in genere un po ‘più tardi nei bambini prematuri), la maggior parte dei neonati si calmano.

Sintomi della colica neonatale

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Oltre alle regole del tre, ci sono altri segnali e sintomi che ci fanno  riconoscere facilmente l’insorgenza di una colica nel neonato.

  • Prima di tutto quando il pianto si verifica ogni giorno alla stessa ora – di solito nel tardo pomeriggio o in prima serata, ma può variare.
  • Il bimbo piange senza un motivo, improvvisamente – non perché il bambino ha il pannolino sporco o ha fame.
  • Il bambino agita le gambe su e giù.
  • Chiude gli occhi o li apre molto, aggrotta la fronte e trattiene il respiro brevemente.
  • Mentre piange rimette un po’ di latte o emettere aria dal sederino.

Può trattarsi di coliche anche quando i momenti del mangiare e del dormire sono disturbati dal pianto.

In questi casi il bambino cerca freneticamente il capezzolo e lo rifiuta poco dopo, una volta che è iniziata la suzione o sonnecchia per alcuni istanti per poi svegliarsi piangendo forte.

Perché vengono tali disturbi

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Le coliche del neonato si associano da sempre a un mal di pancia causato da movimenti d’aria.

In realtà,  non è sempre così, le coliche non dipendono dal solo mal di pancia, ma si tratta di un momento particolare, un disagio momentaneo legato alla sua crescita.

La causa esatta della colica è tuttavia ancora oggi inspiegabile; quel che è certo è che non dipende da un comportamento scorretto della madre.

Le coliche accadono e basta e in modo diverso da bambino a bambino.   Le teorie sulle possibili cause del pianto dovuto alle coliche sono varie.

La digestione

I neonati hanno un sistema digestivo immaturo, per cui digerire il cibo è un grande compito per il loro sistema gastrointestinale. Di conseguenza, il cibo può passare troppo rapidamente provocando dolore da gas intestinale.

Anche il reflusso acido infantile – che interessa specialmente chi prende il latte materno –  può scatenare episodi di colica.

Tale disturbo è spesso il risultato di uno sfintere esofageo inferiore sottosviluppato, il muscolo che impedisce all’acido dello stomaco di fluire di nuovo nella gola e nella bocca e che può irritare l’esofago.

I sintomi di questa problematica sono anche i rigurgiti, poppate interrotte più volte e irritabilità durante e dopo le poppate.

Allergie

Alcuni esperti ritengono che la colica sia il risultato di un’allergia alle proteine del latte vaccino – o all’intolleranza al lattosio – nei bambini nutriti con latte artificiale.

Più raramente, la colica può essere una reazione a cibi specifici assunti dalla  mamma nei bambini allattati al seno. In entrambi i casi, queste allergie o sensibilità possono causare dolore alla pancia che può innescare una colica.

Diversi studi avrebbero dimostrano anche che le madri che fumano durante o dopo la gravidanza hanno maggiori probabilità di avere bambini con coliche; anche il fumo passivo può essere una causa.

Chiaramente non si tratta di una teoria certa, fatto sta che il fumo, in generale, può provocare danni assai più gravi e seri alla salute dei bebè.

Perché si verificano soprattutto la notte

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Il motivo per cui i neonati piangono soprattutto verso le ore serali o la notte può essere la conseguenza di un eccessivo stress dato dal carico sensoriale che il bimbo a subito durante il giorno.

I neonati riescono a sintonizzare le immagini e i suoni che li circondano, in modo da riuscire a dormire e mangiare senza essere disturbati dall’ambiente.

Verso la fine del primo mese, tuttavia, questo meccanismo scompare, lasciando i bambini più sensibili agli stimoli dell’ambiente circostante.

Con così tante nuove sensazioni – rumori, suoni, luci –  alcuni bambini diventano sopraffatti e spesso alla fine della giornata.

Per liberarsi dallo stress, allora, iniziano a piangere disperati a fine giornata.   Si dice che quando il bambino impara a filtrare alcuni stimoli ambientali e dunque non si sente più sovraccarico di stimoli allora le coliche finisco.

Possiamo aggiungere sul sonno dei neonati, i cinque errori da non fare mai, ovvero pensare  che il bambino sarà perfetto e che dormirà sicuramemente, non ascoltare il vostro istinto da mamme e chiedere troppi consigli; ogni bambino è diverso così come il comportamento.

Cosa dare al bambino per calmarlo

Le coliche del neonato possono proseguire per ore e ore fino a notte fonda – e talvolta anche durante il giorno- e spesso diventa estremamente difficile calmare il bambino se si aggiunge la frustrazione, la preoccupazione e la stanchezza della madre.

Solitamente, si consigliano i fermenti lattici, che possono  frenare il pianto in alcuni bambini. Altrimenti esistono dei farmaci, delle gocce antigas che possono ridurre i disagi nel neonato. L’alternativa è dare un po’ di latte della poppa per trenta secondi.

Generalmente i pediatri consigliano di dare le goccioline solo se il pianto è inconsolabile da più di novanta minuti consecutivi.

Se ci sembra opportuno ricorrere a un aiuto esterno per far star meglio il piccolo, ricordiamoci che non dovremmo mai dare al  bambino alcun farmaco, anche se omeopatico, senza prima parlare con il pediatra.

Come tenere il bebè per calmarlo

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Anche se il neonato è davvero agitato e disperato, possiamo riuscire a calmarlo in tanti modi, come uscire fuori, coccolare il piccolo o  creando un ambiente tranquillo.

In generale, fate le carezze ai neonati, i benefici durano tutta la vita; un bambino accolto dall’amore dei genitori  supera sempre ogni difficoltà.

Crea un ambiente tranquillo

Se pensiamo che sia stanco, che abbia ricevuto troppi stimoli durante il giorno allora possiamo provare a rispondere al suo pianto immediatamente per calmarlo, prendendolo tra le braccia.

Alcuni studi dimostrano che rispondere prontamente alle grida del bambino ridurrà a lungo termine i suoi momenti di agitazione.

Proviamo anche a limitare le nuove esperienze in ambienti stimolanti, in particolare nel tardo pomeriggio e la prima serata, così come le visite  di altre persone, anche dei nonni se necessario.

Cercare di rendere il nostro ambiente il più tranquillo possibile potrebbe aiutare il bebè a rilassarsi.

Abbassiamo le luci, parliamo o cantiamo con toni rilassanti e riduciamo al minimo altri rumori e distrazioni.

Fai massaggi alla pancia

Se sospettiamo che il nostro bambino abbia dolori al pancino possiamo provare a fare delle pressioni delicate sulla pancia.

Alcuni bambini trovano sollievo quando la mamma o il babbo tocca l’addome; anche il potere del solo tocco può essere molto rilassante.

Posizioniamo il bambino a faccia in giù in grembo, poggiando il pancino sulla mano oppure tenerlo in posizione verticale con la pancia contro la spalla, dondolandolo delicatamente.

Possiamo anche posizionare il piccolo  a faccia in giù con la pancia appoggiata sul braccio e picchiettare sulla schiena mentre lo reggiamo.

Se piange appena dopo la poppata, sicuramente ha bisogno di fare un ruttino, quindi tenerlo in senso verticale con il viso verso di noi o verso davanti lo aiuta a far fuoriuscire i gas.

In generale, coccolare i neonati è terapeutico, proprietà antidolorifche sono associate proprio alla vicinaza mamma e figlio.

La dieta della mamma e del bambino

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Oggi giorno pediatri e ostetriche sostengono che l’alimentazione non influisce nelle coliche del neonato.

Tuttavia, se allattiamo il bimbo esclusivamente al seno, possiamo provare a modificare la nostra dieta, eliminando temporaneamente o riducendo  eventuali alimenti.

Quelli che possono causare problemi di pancia al nostro bambino sono le verdure come il cavolfiore – perché causano gas –  oppure  agrumi acidi e alimenti allergenici come latticini, soia, grano, uova, arachidi, noci, pesce.

Consultiamo comunque il nostro medico se vogliamo dei consigli.

L’alimentazione in gravidanza e in allattamento è molto importante perché interferisce sempre con la crescita del bebè.

Il latte artificiale

Talvolta, in  alcuni lattanti nutriti con latte artificiale diminuiscono le coliche cambiando la tipologia di alimento.

Esistono idrolizzati di siero di latte, che  sono prodotti sostituti del latte, che si suddividono in quelli con poco lattosio e senza lattosio.

I preparativi con un contenuto di lattosio ridotto sono raccomandati per i bambini che soffrono di allergia alle proteine del latte vaccino.

Prima di cambiare il latte al nostro bambino si deve però chiedere consiglio al pediatra.

Quando usare il sondino rettale

Il sondino rettale è un tubo sottile di gomma sottile che serve a stimolare l’ano del neonato affinché possa liberarsi dall’ aria nel pancino.

Va inserito con delicatezza e correttamente, bastano pochissimi centimetri, e si muove avanti e indietro pian piano. Il consiglio è ammorbidire il sederino con un po’ di olio di mandorla.

Il sondino serve anche al piccolo se soffre di stitichezza. Prima di utilizzare questo strumento è consigliato chiedere prima al proprio pediatra.

In molti sostengono che il neonato non deve abituarsi a fare la cacca in questo modo,  perché crescendo potrebbe impigrirsi – quindi l’utilizzo del sondino non può diventare un’abitudine.