Disegni dei bambini: come interpretarli

Interpretare i disegni dei bambini è un modo per entrare in affinità con loro: significa comprendere le loro idee e i loro pensieri, entrando in affinità

I bambini non hanno la capacità di espressione e di linguaggio tipica delle persone adulte, motivo per il quale molti loro atteggiamenti, molti loro modi di fare sono il campanellino d’allarme perfetto. Tra questi rientrano anche i disegni. Bisogna essere capaci di interpretare in modo corretto i disegni, in modo da poter creare un’affinità, basata sulla comprensione reciproca, con il bambino in questione. Ecco allora alcune tra le più comuni interpretazioni e tipologie di disegno.

Il disegno per i bambini

Disegno infantile

Come detto in precedenza, i bambini non hanno le capacità espressive e linguistiche che permettono una completa comprensione dei loro sentimenti. Questo, di conseguenza, crea la necessità di trovare un metodo alternativo per comprendere e distinguere i loro stati d’animo, le loro sensazioni e, in particolar modo, i loro bisogni. Quando i bambini sono molto piccoli e le capacità motorie ancora non permettono grandi alternative, sono le piccole espressioni facciali, i piccoli gesti che bisogna interpretare.

Quando però entra in gioco la possibilità di comunicare anche attraverso altre attività, il gioco si semplifica ulteriormente. Il disegno, infatti, per i bambini è un metodo di comunicazione molto efficace e tempestivo. Infatti, attraverso l’utilizzo di diversi fattori e attraverso il contenuto che viene riprodotto, il bambino esprime sempre qualcosa. Niente si può lasciare al caso, niente si può sottovalutare. I fattori che determinano questa comprensione, sono diversi e si devono conoscere.

Bisogna partire, però, prima di tutto dalla comprensione del disegno in sé per sé e da una promessa importantissima: i simboli e i disegni dei bambini non vanno presi alla lettera. Il bambino non riesce a creare corrispondenze con il mondo reale, perché a gestire il tutto è la sua mente ovviamente infantile, che non riconosce e non riproduce il mondo reale proprio come lo vediamo noi. In fin dei conti, i bambini riescono di base ad interpretare le cose a modo loro e proprio in base a quella reinterpretazione le riproducono.

Quando si parla dell’atto del disegno, non lo si deve intendere per tutti allo stesso modo. I bambini disegnano con l’obiettivo di rilassarsi e di risposarsi: per i bambini il disegno è un momento ludico, che riesce a far uscire fuori tutti ciò che comprimono dentro, dalle cose positive a quelle negative. Insomma, un atto liberatorio e tranquillizzante per loro.

Nel disegno di un bambino troviamo tutto ciò che fa parte della sua quotidianità e che nasconde al suo interno. In questo senso, per esempio, potremmo trovare la sua famiglia, la propria casa, i propri amici e tutte le persone che gli sono intorno. Questo porta alla luce tutte quelle che sono le parti fondamentali che compongono la vita di ogni piccolo essere umano che ci circonda. Come detto in precedenza, però, i disegni dei bambini non vanno presi alla lettera. Per questa ragione, bisogna saper reinterpretare quelle che sono le intenzioni e ciò che il bambino vuole trasmettere, sempre avendo come obiettivo finale l’ingresso nel suo mondo, l’entrare in empatia con lui.

I disegni dei bambini hanno una loro evoluzione interna. Quando un bimbo approccia a carta e matita per la prima volta, inizia gradualmente ad entrare in confidenza con questo strumento. Inizialmente si vedranno solo scarabocchi e piccoli segni, fatti con ambo le mani. Successivamente ci sarà una selezione, basata sulla preferenza, di una delle due mani. Alla fine, quegli scarabocchi iniziali inizieranno a prendere una forma e un’idea. Insomma, l’evoluzione è palese, ma la domanda reale è: come si interpretano questi segni tanto aspettati e sviluppati?

I tre elementi essenziali da tenere in considerazione

Disegno di una famiglia

Oltre al disegno nel suo complesso, bisogna innanzitutto analizzare tre elementi fondamentali, prima di calcolare il disegno del suo complesso. La storia del disegno parte dall’analisi fondamentale di questi tre simboli principali: lo spazio, il tratto e i colori.

Lo spazio

Bisogna innanzitutto vedere come il disegno di adatta al piano di scrittura. Se il disegno si adatta a tutto il foglio, prendendo tutto lo spazio a disposizione, fondamentalmente indica una socievolezza da parte del bambino. Se il disegno si concentra sulla parte superiore del foglio, potrebbe indicare una tendenza del bimbo a voler uscire dagli schemi, a tendere a qualcosa di diverso. Se, infine, tende verso sinistra, potrebbe indicare un timore verso il futuro, una sorta di insicurezza.

Il tratto

Il tratto rappresenta il modo in cui il bimbo si approccia al foglio, il suo modo di rapportarsi. Anche qui, si distinguono diverse caratteristiche. Se il tratto è regolare e sicuro, magari tende anche ad incurvarsi, prendendo dei rischi, significa che il bambino riesce ad adattarsi ad ogni situazione, riuscendo anche ad essere a suo agio, mostrando la sua creatività e la sua estroversione. Al contrario, invece, se il tratto è indeciso, tendente ad essere spigoloso e con diverse cancellature, il responso non è altrettanto positivo: si tratta di indecisione, introversione e paura di sbagliare, magari a causa di essere rimproverato.

Il colore

Il colore, infine, è molto importante e simbolico, nonché essenziale. I colori, come molti sapranno, si dividono principalmente in due grandi macroaree: colori caldi e colori freddi. I colori caldi, come per esempio il rosso, il giallo e l’arancione, sono fondamentalmente colori decisi e che prevalgono, di conseguenza solo un carattere sicuro e estroverso potrebbe in qualche modo sceglierli. Al contrario, i colori freddi sono molto meno impressionanti e riescono a passare inosservati. In questo senso, vediamo colori come il blu, l’azzurro o il viola essere utilizzati da quei bambini che non vogliono essere notati, magari anche timidi.

In questo caso, troviamo anche un punto di equilibrio. Ci sono colori che si possono definire neutri, come il verde, che, al contrario dei precedenti, indica una sorta di tranquillità interiore, che non indica alcun tipo di estremismo nel carattere del bambino.

Questi sono fondamentalmente i tre fattori principali da avere inizialmente ben chiari, ma per un’analisi precisa, bisogna guardare anche altre piccole caratteristiche.

I simboli dei disegni

Disegno fatto da un bambino

I bambini, come detto precedentemente, danno delle connotazioni differenti agli elementi che trascrivono e che rappresentano, rispetto a quelle che diamo noi normalmente. In particolar modo, infatti, molti simboli da loro utilizzati hanno di base dei significati differenti da quelli che noi normalmente intendiamo. Solitamente, ricorrono sempre i soliti.

Il primo simbolo tra i più ricorrenti è la casa. La casa rappresenta fondamentalmente la quotidianità, proprio come simbolo caratteristico. Si tratta del luogo in cui il bambino passa la maggior parte del suo tempo e che è a lui più conosciuto e vicino. Molto importanti, nell’analisi di questa, sono i dettagli. Bisogna fare attenzione e sottolineare come sono disegnate le finestre, le porte, il giardino e i fiori.

Se la casa è ben centrata, con finestre aperte e un diverso quantitativo di porte, indica un bambino aperto, solare e socievole, che non ha paura del confronto con gli altri e che non teme l’esterno. Al contrario, invece, una casa piccola, posizionata in un angolo, con finestre chiuse e poco risalto, va, invece, a rappresentare una piccolezza da parte del bambino, un sorta di sensazione di inferiorità che lo porta a rinchiudersi lontano dagli altri, in sé stesso. Si parla di un tentativo di passare inosservato, di cercare di non arrivare ad alcun genere di confronto. Una introversione di base.

Inoltre, bisogna far attenzione anche alla presenza o meno di un sentiero. Il sentiero indica un modo per arrivare alla casa, quindi un modo per interagire con l’io del bambino. In questo senso si può ben comprendere come la sua assenza indichi un completo isolamento da parte del bimbo, che vuole essere inarrivabile. Ovviamente, queste analisi devono essere fatte su più di un campione: non allarmatevi se, in un disegno sporadico, vostro figlio non disegna il sentiero. Si può trattare di un evento inusuale o di una dimenticanza.

Dando sfogo alla propria immaginazione, spesso al posto di una casa possiamo trovare un castello. Anche il castello ha un suo ruolo e una sua interpretazione alternativa, basata sul punto di vista dei bambini. Si tratta, comunque, di un rifugio, ma visto sotto il punto di vista idealizzato. Va a sostituire la casa e il suo essere, con un qualcosa di, con molta probabilità, migliore. Secondo gli esperti, va a rappresentare anche una difesa per il corpo, come una roccaforte.

Gli omini, invece, rappresentano proprio il bambino stesso e tutte le persone che gli sono affianco. Con gli omini, solitamente stilizzati e ridotti ai minimi termini, i bambini vogliono rappresentare gli esseri umani nella loro interezza. Per quanto riguarda la loro creazione, ci sono diverse fasi evolutive, basate sull’età del bambino:

  • Verso i 3 anni c’è l’omino girino: un cerchio con quattro bastoni;
  • Verso i 5/6 anni compare il busto, che viene rappresentato con un secondo cerchio;
  • Verso i 7/9 anni il realismo vero e proprio: il viso con il profilo e i suoi componenti, tutto molto più dettagliato.

Andando avanti con i soggetti rappresentati, troviamo l’albero. L’albero si trova spessissimo quando si tratta della rappresentazione dei paesaggi, familiari o meno che siano. Per esempio, quando si rappresenta una casa lo vediamo incorrere molto spesso. La differenza, tra un’interpretazione e l’altra, si trova nei dettagli:

  • Le radici rappresentano l’attaccamento alla famiglia, la loro mancanza un bisogno d’affetto;
  • Il tronco se grande rappresenta ambizione e narcisismo, se piccolo indica una chiusura caratteriale;
  • La chioma dell’albero varia in base alle dimensioni: se è predominante c’è sicuramente creatività, se invece è esile si può pensare ad una forma di egocentrismo;
  • La frutta, invece, varia in base alla posizione: se attaccata ai rami indica sicurezza, se sospesa indica sfiducia verso se stessi.

Quando si parla di rappresentazione di paesaggi, spesso e volentieri vediamo il sole. Il sole indica la figura da seguire, la figura che dà sostegno e sicurezza. In molti casi, infatti, indica proprio la figura paterna. Un sole grande e luminoso, infatti, potrebbe andare ad indicare un buon rapporto con il padre, che viene visto come un punto di riferimento predominante e positivo, luminoso. Se invece è piccolo, nascosto e senza raggi può rappresentare un disaccordo, oppure un padre freddo e assente nella vita del figlio, una mancanza di punto di orientamento e di guida.

Infine, se vogliamo parlare di una rappresentazione ancora più universale, si deve commentare anche la presenza di pianeti e cosmo. Spesso, infatti, non è solo il sole l’unico astro ad essere rappresentato, ma possiamo trovare altri elementi come la luna, che rappresenta il sogno, oppure la notte che può indicare anche una sensazione di paura. Si può vedere la rappresentazione della terra, che invece simboleggia la figura materna. Il cielo, che simboleggia i desideri e la speranza. Infine, possiamo trovare anche l’acqua, come nella rappresentazione di laghi e fiumi, che va a simboleggiare tutto ciò che è femminile, la nascita.

Il significato di ogni figura umana

Disegno di una famiglia

Come detto precedentemente, le figure umane sono predominanti e seguono anche una particolare evoluzione, che si basa principalmente sul progredire dell’età del bambino. In particolar modo, infatti, possiamo fare una differenziazione sulle tipologie di omini disegnati, anche in base alla loro grandezza e al momento in cui vengono realizzati.

Infatti, il primo soggetto che il bambino disegna rappresenta la figura a lui vicina più ammirata e seguita. Anche la grandezza del personaggio ha un significato: va ad indicare che quest’ultimo predomina su tutti gli altri componenti del nucleo famigliare.

Al contrario, invece, un personaggio disegnato in disparte, lontano dal resto, potrebbe indicare una difficoltà di comunicazione proprio con il componente reale che rappresenta. Invece, un gesto ancora più estremo, è l’assenza completa di un familiare all’interno della rappresentazione. Infatti, questo indica un forte senso di gelosia e invidia da parte del bambino nei confronti del familiare assente.

Ancora più radicale e allarmante deve essere l’astensione del bambino dal disegnare la propria famiglia. Se il bambino si rifiuta oppure non vuole in alcun modo disegnare la sua famiglia e i suoi componenti, questo può indicare un profondo disagio o anche un pericolo: se la situazione in cui vive non gli piace e gli crea sconforto, questo potrebbe indicare anche che sia molto pericolosa per il minore.

Nelle figure umane, inoltre, bisogna fare molta attenzione anche ai dettagli che le compongono. Bisogna tener conto, per esempio, dei denti. Se sono presenti, con molta probabilità indicano aggressività del personaggio. Ancora, possiamo osservare le braccia: se aperte indicano socievolezza e disponibilità, se lungo i fianchi possono indicare problemi a mostrarsi e a confrontarsi, se alzate indicano un personaggio onnipotente e con molta probabilità aggressivo e prepotente.

Tra i dettagli, inoltre, troviamo anche i piedi: se sono ben stabili indicano un personaggio saldo e sicuro, al contrario, se piccoli, indicano una forte insicurezza.

Conclusioni

Gli elementi da tenere in considerazione, quando si parla di interpretare i disegni dei bambini, sono fondamentalmente tantissime. Proprio per questo motivo devono essere tenute sotto controllo, per il supporto e la comprensione del proprio figlio. Certo è che se la situazione diventa allarmante, ci si può tranquillamente rivolgere a persone competenti che sapranno dare una giusta interpretazione e soluzione al problema.