La terra trema di nuovo: poco fa una scossa accompagnata da un boato

La scossa è stata accompagnata da un boato

Sono giorni di grande tensione in Campania, specie nell’area interessata da diverse scosse. Ma oggi la terra è tornata a tremare ancora e sempre in modo preoccupante. L’area vulcanica non dà pace agli abitanti che abitano al di sopra e nelle immediate vicinanze di una zona ad altissimo rischio. Il terremoto è solo un aspetto della complessa geologia del territorio nei pressi di Napoli.

Terremoto ai Campi Flegrei

Molte persone stanno vivendo da mesi un periodo stressante, doloroso per certi aspetti, dato che attraverso le interviste e le testimonianze si parla di necessità di “abbandonare” quelle terre e allo stesso tempo di monitoraggio costante e rassicurante della zona. Ma oggi il suolo ha tremato di nuovo nei Campi Flegrei.

Terremoto ai Campi Flegrei

Notizia di oggi, lunedì 27 maggio, è quella che riporta una nuova scossa arrivata alle 14:06, una scossa di terremoto sentita chiaramente dalla popolazione. Come spesso accade nella caldera del supervulcano dei Campi Flegrei, il sisma è stato accompagnato da un boato. Un’atmosfera che è stata descritta da molti cittadini come uno stato di “ansia costante”. Il terremoto rappresenta un evento presente in modo quasi costante nella vita di generazioni e generazioni di persone.

L’evento è stato percepito in modo più intenso nell’area tra Pozzuoli e la periferia orientale di Napoli, in particolar modo a Dazio, sul Lungomare tra Pozzuoli e Bagnoli, nella zona di Pisciarelli e a Cavalleggeri. Il terremoto, di magnitudo 1.7 della scala Richter, si è verificato a una profondità di 2,7 chilometri. Si tratta di una profondità davvero minima se pensiamo all’ordine di grandezze di ciò che si “muove” in un terremoto.

Terremoto ai Campi Flegrei

I sismi nei Campi Flegrei vengono rilevati dalle numerose stazioni di monitoraggio sismico installate nella caldera dall’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Tuttavia, nelle scorse ore, alcune di queste stazioni sono state vandalizzate. Non è un fenomeno isolato ma comunica molto di più di un semplice atto criminale. Soprattutto se si pensa che molte persone stanno subendo anche la grande pressione mediatica di chi reputa gli abitanti degli “incoscienti” (come se si potesse scegliere dove nascere e vivere, in ogni condizione). Alcune apparecchiature hanno subito il furto delle batterie necessarie per il loro funzionamento, compromettendo il monitoraggio dei fenomeni sismici nella zona.