Catherine Spaak si è riappacificata con la figlia perduta prima di morire

Prima di spegnersi per sempre, Catherine Spaak è riuscita a guarire una delle sue ferite più grandi: si è riavvicinata alla figlia Sabrina

Il giorno di Pasqua si è spenta per sempre l’attrice Catherine Spaak. Una notizia che ha sconvolto il mondo dello spettacolo. Era malata da tempo e gli ultimi mesi di vita, come ha raccontato la sorella Agnes, sono stati i più difficili.

Gli ultimi mesi di vita di Catherine Spaak

Durante un’intervista con il Corriere della Sera, Agnes Spaak ha rivelato che però, nonostante le sue condizioni di salute, poco prima di spegnersi per sempre, l’attrice ha guarito una delle sue più grandi ferite. Si è riavvicinata alla figlia perduta Sabrina Capucci.

Dal primo matrimonio con Fabrizio, Catherine Spaak ha avuto una figlia, che le è stata strappata via dai giudici. Lei stessa aveva raccontato più volte in tv, quel doloroso lato della sua vita.

Gli ultimi mesi di vita di Catherine Spaak

Era solo una giovane donna, quando diventò madre per la prima volta. Decise di prendere la sua bambina e di scappare dalla famiglia Capucci, con la quale non si trovava bene. Ma quel gesto le costò molto caro. Si ritrovò in Tribunale e i giudici decisero di affidare la piccola Sabrina alla nonna paterna, perché secondo la loro opinione la mamma, essendo un’attrice, era “di dubbia moralità”.

Per 40 lunghi anni, non era mai riuscita a recuperare quel rapporto con Sabrina, che era convinta che la sua mamma fosse una persona cattiva e che l’avesse abbandonata.

Il racconto della sorella di Catherine Spaak

Agnes ha raccontato che negli ultimi mesi di vita, l’attrice era riuscita a riappacificarsi con Sabrina, che le è rimasta accanto e le ha tenuto la mano fino alla fine:

Gli ultimi mesi di vita di Catherine Spaak

Un rapporto difficile tra madre e figlia: non si sono frequentate per una quarantina di anni. E io ho cercato, riuscendovi, a farle riavvicinare: negli ultimi mesi di vita di Catherine, Sabrina è stata accanto alla madre, si sono riappacificate.

Gli ultimi mesi sono stati i più dolorosi. Le sono stata vicina sia quando è iniziata la pandemia e poi dallo scorso luglio quando è stata colpita dall’ictus. Ha sofferto tanto, era paralizzata nel lato destro e non riusciva più nemmeno a parlare… un calvario fino a quando la sua luce si è spenta definitivamente.