Ema Stokholma e il ritorno nei luoghi difficili della sua infanzia
Ema Stokholma torna dove è nata e dove sua madre le ha fatto vivere gli anni peggiori della sua vita: "Da quel ponte mi disse di buttarmi"
Con una toccante lettera scritta e pubblicata su Instagram, la modella, presentatrice e scrittrice Ema Stokholma, ha voluto raccontare la sua esperienza di essere tornata, dopo 30 anni, nel luogo in cui la madre le disse di buttarsi da un ponte.
Nata nel dicembre del 1983 a Romans-sur-Isère, nel sud della Francia, Ema Stokholma è oggi una presentatrice, modella e scrittrice di successo in Italia.
In più occassioni ha raccontato a cuore aperto della sua difficile infanzia, iniziata nel momento in cui lei e suo fratello sono rimasti da soli con la madre. Una donna che è stata molto nociva per loro.
All’età di 15 anni, dopo anni di violenze fisiche e psicologiche, Ana ha deciso di andarsene e di arrivare in Italia, dove ha cercato suo padre, è stata con lui per qualche mese, per poi prendere definitivamente la sua strada.
A Romans-sur-Isère ha deciso di tornarci solo oggi, con ancora molta paura addosso, ma con il coraggio di una donna felice, realizzata e innamorata.
Il ritorno di Ema Stokholma nei luoghi della sua infanzia difficile
In una lunga e toccante lettera, la presentatrice ha raccontato la sua esperienza che, per forza di cose, le ha fatto tornare in mente i momenti più dolorosi della vita.
Ho corso. In 20 minuti avevamo già visto tutto. Chiusa la pratica. 30 anni che aspettavo questo momento e in manco mezz’ora finiamo tutto e non se ne parla più. Non ci ero tornata più a Romans sur Isère. Che ca**o ci tornavo a fare in quel posto dove ero nata, cresciuta, dove ero quasi morta?
“Quasi 30 anni fa in una Peugeot 106, insieme a mia madre e mio fratello, cercavamo una nuova vita. Pochi anni dopo quella partenza scappavo di casa per non tornarci mai più, scegliendo l’Italia come un pomodoro sceglie lo spaghetto, perché questa nuova vita non l’avevo trovata io, e la violenza degli anni passati non era rimasta in quella cittadina del sud della Francia ma era salita con noi sulla Peugeot e se fosse stata una Citroën sarebbe stato lo stesso.”
Si è presa il suo tempo Ema, ma poi ha deciso di tornarci in quelle strade:
Quelle strade le ho percorse senza vestiti, nuda come un bruco verme quando scappavo dalle botte. Da quel ponte mia madre mi disse di buttarmi, oggi non so perché istintivamente ci ho sputato nell’acqua, davanti a Angelo Madonia che mi guardava incredulo. Strano come i ricordi siano selettivi. Immagini quotidiane ma insignificanti ti si imprimono in un angolo della testa o della pancia e non sai perché.