Gaffe di Barbara D’Urso: a Live – Non è la d’Urso dimentica il nome dell’ospite

Gaffe di Barbara D'Urso a Live: come ha potuto dimenticare il nome del suo ospite?

Gaffe di Barbara D’Urso. Come ha fatto la Carmelita nazionale a dimenticare il nome dell’ospite che doveva presentare a Live – Non è la d’Urso? Davvero uno scivolone imperdonabile. Non conosce forse gli ospiti che si presentano in studio da lei nei suoi programmi televisivi?

Live - Non è la d'Urso

La prima puntata della stagione 2020-2021 del programma Live – Non è la d’Urso non è stata facile per la conduttrice. Nel suo talk show serale che va in onda la domenica sera su Canale 5 una gaffe ha reso il rientro decisamente più difficoltoso.

Gaffe di Barbara D'Urso

A un certo punto ha dimenticato il nome dell’ospite che doveva entrare ospite in studio. Forse per colpa di un foglio che mancava nella scaletta del programma. Ma è possibile che lei non conosca gli ospiti che va a intervistare?

Si parlava di casi di cronaca nera, dall’omicidio di Willy Monteiro Duarte all’uccisione di Maria Pola Gaglione. La conduttrice annuncia gli ospiti in scaletta. Daniela Santanchè, Marco Maddaloni, Beatrice Lorenzin.

Poi arriva al quarto nome, ma non lo trova. E non le viene nemmeno in mente. E per cercare di salvarsi, sottolinea che non vorrebbe mai dire bene il nome dell’ultimo ospite. Ospite che è Karima Moual, giornalista con master negli USA. Davvero non sapeva come si pronunciasse il nome? O se l’era completamente scordata?

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Credevo che dopo la famosa “prostatite ai polmoni” la battagliera Daniela Santanchè si prendesse qualche settimana di vacanza dalla scena mediatica e invece no, non si ferma nel portare avanti la sua battaglia: quella di contrastare chi si impegna contro il razzismo, la xenofobia e il fascismo. Ieri sera ne abbiamo avuto la plastica dimostrazione a Live non è la D’Urso, quando la senatrice di Fratelli d’Italia, con grandissima energia, ha contestato l’associazione tra l’omicidio di Willy e una cultura razzista e fascista, tirando lei stessa in ballo il suo partito come bersaglio di chi avanza questo tipo di critica. Uno strano corto circuito, o più probabilmente una gran coda di paglia: perché se lei e la sua compagnia non sono fascisti né razzisti, si scalda tanto proponendo una imbarazzante autodifesa? Ho provato a chiederglielo più volte. Lei non mi ha risposto, anzi: invece di spiegare la sua posizione ha tirato in ballo la vita privata della sottoscritta, accusandomi di fare “campagna elettorale per il marito”. Ora, cara Santanchè, mi dispiace averti fatto perdere la pazienza al punto di tirar dentro a un dibattito politico la mia famiglia, ma ci vuole ben altro per screditare una donna e una giornalista che fa questo lavoro da ben quindici anni, con posizioni e idee sempre coerenti e ben testimoniate dalle pagine dei giornali per cui lavora e da decine di trasmissioni televisive: idee che, pensa un po’, esprimo da sempre, ben prima di sposarmi nel 2013. Io non so quale idea di donna tu hai in mente. Non so quali donne frequenti, se quelle dei giorni nostri o quelle dei secoli passati, dove le donne esistevano solo come riflesso dei loro sposi. Il fatto che tu porti ancora il cognome “importante” del tuo ex-marito mi fa propendere per la seconda ipotesi, e allora mi permetto di darti un consiglio da donna a donna, anche se sono molto più giovane: inizia tu a riflettere sul tuo rapporto con il sesso maschile. Io, per fortuna, sono una donna che ha lottato per conquistarsi la sua libertà e indipendenza e la mia storia professionale e personale, tutta, lo racconta a partire dal mio nome e cognome: Karima Moual. #giustiziaperwilly #norazzism #immigration

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Gaffe di Barbara D’Urso, chi è Karima Moual

Karima Moual è una giornalista di origini marocchine con laurea in Lingue e Civiltà Orientali all’Università La Sapienza di Roma. E ha anche condotto il Master in giornalismo “Edward R. Murrow for journalists”, negli Usa. Nel corso della sua carriera ha collaborato con moltissimi giornali italiani, come La Stampa e Il Sole 24 Ore, soprattutto trattando temi politici e temi di politica medio orientale, oltre che aver spesso parlato di Islam e immigrazione. Ha anche un blog, Zmagria, su Il Sole 24 Ore. Ha lavorato anche al Tg1 e collaborato alla rubrica Tv7.