Gianluca Vialli definisce il suo cancro come un ospite indesiderato, non come un nemico

Gianluca Vialli e il suo pensiero sul cancro al pancreas che lo affligge ormai da 4 lunghi anni

Sarebbe stato davvero molto difficile affrontare un discorso come quello affrontato da Gianluca Vialli con maggiore lucidità e raziocinio di quanti ne abbia usati lui. Ospite d’onore del primo episodio di Sogno Azzurro, un programma Rai che accompagnerà la nostra nazionale per tutto il cammino nell’Europeo alle porte, l’ex calciatore ha parlato a cuore aperto della sua malattia, un tumore al pancreas con il quale lotta da circa 4 anni.

Gianluca Vialli torna a parlare della sua malattia

Dopo tanti anni in cui l’entusiasmo del popolo italiano è stato letteralmente in letargo, finalmente si respira di nuovo quella magica atmosfera che ruota attorno alla nostra nazionale di calcio.

Gli azzurri, che venerdì prossimo inizieranno il loro sogno chiamato campionato Europeo, hanno risvegliato in tutti gli italiani un senso di orgoglio e una voglia di tifare che non si vedevano da tempo.

Merito di tutto questo, oltre che dei fortissimi calciatori che fanno parte della rosa, è sicuramente anche del mister Roberto Mancini e del suo staff, capitanato per l’appunto dal grande Gianluca Vialli.

Il suo ruolo è tecnicamente quello di capo delegazione, ma la sua presenza è di grande supporto per tutti i convocati per questa magica esperienza che è ormai alle porte.

Gianluca Vialli e il cancro al pancreas

Gianluca Vialli torna a parlare della sua malattia

Era il 2017 quando l’ex fortissimo calciatore di Sampdoria e Juventus, diventato opinionista e commentatore sportivo dopo aver attaccato gli scarpini al chiodo, ha annunciato pubblicamente di essere affetto da un tumore al pancreas.

Da allora ha iniziato una battaglia che, tra attimi di respiro e ricadute, lo vede ancora coinvolto.

Gianluca Vialli torna a parlare della sua malattia

Oggi è tornato a parlarne, proprio durante la prima puntata di Sogno Azzurro, una docu-serie targata Rai che accompagnerà gli azzurri durante tutto il loro percorso nel campionato europeo.

So che, per quello che mi è successo, ci sono tante persone che mi guardano e se sto bene io possono pensare di star bene anche loro. Forse perché sono stato un giocatore e un uomo allo stesso tempo forte, ma anche fragile e vulnerabile. Quindi credo che qualcuno possa essersi riconosciuto in questo.

Io con il cancro non ci sto facendo una battaglia. Perché non credo che sarei in grado di vincerla. È un avversario troppo più forte di me. Il cancro è un compagno di viaggio indesiderato, però non posso farci niente. È salito sul treno con me e io devo andare avanti, viaggiare a testa bassa, senza mollare mai, sperando che un giorno questo ospite indesiderato si stanchi e mi lasci vivere serenamente ancora per tanti anni! Perché ci sono ancora molte cose che voglio fare!