Mauro Coruzzi, la nuova vita di Platinette dopo l’ictus: “Non sono più la persona che ero”
Platinette racconta di come abbia avuto l'impressione di "sprofondare nell'abisso". D'altronde, per il noto personaggio televisivo, la voce è tutto
Mauro Coruzzi, meglio conosciuto da tutti come Platinette, ha dovuto affrontare un ictus ischemico lo scorso anno. Certamente, si è trattato di un evento che ha sconvolto la sua vita. Dopo due mesi di ospedale, logopedia e riabilitazione, il 68enne attore e personaggio televisivo sta cercando di riprendersi del tutto e tornare alla normalità.
L’esperienza dell’ictus lo ha portato ad entrare a far parte dell’Associazione per la lotta all’ictus cerebrale (A.L.I.Ce. Italia Odv), diventandone testimonial. Una scelta non solo guidata dai noti motivi personali, ma una scelta “di vita”.
Per Platinette si tratta di un gesto che, come racconta, gli sembra “non solo giusto, ma utile”. Si legge su ‘Vanity Fair’, a proposito delle sue motivazioni, relativamente all’impegno per l’Associazione:
Lo faccio anche perché mi serve: è un’ulteriore spinta a non perdere tempo, ad affidarmi ai migliori esperti del settore. Oggi l’ictus colpisce chiunque, e a tutte le età: un tempo erano a rischio soprattutto gli ultracinquantenni, invece oggi lo sono anche i ragazzi, gli sportivi, le persone che fanno una vita salutare.
Coruzzi, durante l’intervista, ha raccontato anche il giorno dell’ictus. Ha parlato di quel momento, di quando aveva appena finito di allenarsi per un musical con il suo personal trainer. Tutto è avvenuto inaspettatamente, in un modo che è sembrato essere davvero “l’ora della fine. Platinette, infatti, racconta di come abbia sentito che, per lui, era arrivato “il momento di andarsene”.
Avevo perso improvvisamente la parola, ma non la coscienza. Mi venne da ridere. Ma lui, che è un fisioterapista e ha dimestichezza con questi problemi, ha capito immediatamente cosa mi fosse capitato.
La perdita della parola in quel momento, per Coruzzi, è stata un trauma. Platinette racconta di come abbia avuto l’impressione di “sprofondare nell’abisso”. D’altronde, per il noto personaggio televisivo, la voce è tutto. La carriera di Coruzzi, infatti, comincia a 18 anni in radio, proseguendo poi come autore, ruolo per cui è necessario spiegare un copione con tutte le ovvietà del caso, tra cui, appunto, la propria voce. Facendo televisione è successivamente diventato popolare proprio per l’atteggiamento retorico sfacciato e spietato. Ma Coruzzi non si arrende:
Oggi sto riprendendo in mano la mia vita, ma l’umore è ancora molto altalenante. Però ho fatto una scoperta preziosa: la riabilitazione. Mi ha fatto capire che qualsiasi essere umano può ricostruire pezzettino dopo pezzettino la propria identità.