“Sono malato, non me ne vergogno”. Platinette si sfoga sulla condizione: “Combatto da quando avevo 18 anni”
"Ho un rapporto molto deviato con l'alimentazione", l'intervista di Platinette in occasione della Giornata mondiale dell'obesità
In occasione della Giornata mondiale dell’obesità (4 marzo), Platinette ha rilasciato una lunga intervista all’Adnkronos. Da quando aveva 18 anni, Mauro Coruzzi soffre di obesità e ha voluto rivolgesi a tutte le persone nelle sue stesse condizioni, per dire loro che non devono vergognarsi e che, se necessario, devono chiedere aiuto ad uno specialista.
Non è la prima volta che Platinette parla pubblicamente della sua condizione. Oggi il conduttore e noto opinionista, ha raggiunto l’età di 70 anni. La sua battaglia è però iniziata quando ne aveva soltanto 18. Ecco le sue parole, riportate nell’intervista:
Sono malato, l’obesità è una patologia di cui non ci si deve vergognare. Ma sia chiaro, oltre che un grave problema di salute pubblica, è soprattutto un disturbo mentale. I nutrizionisti se lo mettano in testa, senza il supporto degli psicologi il paziente non ne verrà mai fuori.
Io le ho provate tutte. Alla fine anche la mia nutrizionista si è arresa. Alcuni anni fa sono ricorso alla chirurgia bariatrica, decisiva per la mia sopravvivenza. Nel mio caso i medici hanno consentito perché sanno che ho un rapporto molto deviato con l’alimentazione e non posso dar loro tutti i torti. In questo non sono un buon esempio, anche se dopo l’ictus mangio molto meno.
Mauro Coruzzi si è voluto rivolgere a tutti coloro che soffrono di obesità, per dire loro di non vergognarsi, perché secondo lui un nutrizionista non è la sola strada da prendere. O meglio, solo quella strada non è sufficiente. Il conduttore ha sottolineato che è di estrema importanza capire quale sia la causa che porta il paziente ad essere dipendente dal cibo in modo compulsivo, per cercare benessere e soddisfazione.
Platinette colpito da un ictus
Lo scorso anno, Platinette è stato colpito da un ictus ischemico ed è stato ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano. Era stato proprio lui a raccontarsi in un’intervista con il Gazzettino di Parma. Il noto conduttore ha avuto paura per la sua vita, ma quell’esperienza gli ha insegnato una lezione molto importante, che ha voluto condividere con il suo pubblico:
Bloccato in un fermo immagine, paralizzato dall’incapacità e dalla sorpresa di non avere reazione alcuna. Dormire sarà un lusso o uno stato che mi resterà estraneo. Non voglio perdermi nemmeno un istante del vivere.
Fortunatamente Mauro, in quel momento, si trovava in compagnia del suo fisioterapista, che si è reso conto delle sue condizioni ed ha allertato i soccorsi, salvandogli così la vita.