Verissimo, Rita Pavone ricorda la perdita del fratello: “È stato un dolore grandissimo”
Cesare aveva una malattia al cervello, è peggiorato ed è morto: nessuno ha avvisato Rita Pavone
Rita Pavone è stata ospite nel salotto di Silvia Toffanin, durante l’ultima puntata del programma televisivo Verissimo. La cantante italiana si è lasciata andare ad un lungo sfogo, raccontando al suo amato pubblico le gioie e i dolori della sua vita.
Nel 2018, Rita Pavone ha perso una delle persone più importanti della sua vita e quel dolore l’accompagna ancora oggi. Un vuoto nel suo cuore che mai sarà colmato. Il fratello Cesare aveva una malattia al cervello.
Mio fratello Cesare è morto qualche anno fa per una malattia al cervello. Io quando era ricoverato in clinica, andavo a trovarlo tutti i giorni. Quando è morto nessuno mi avvisò, lo scoprii quando arrivai in clinica. Un grandissimo dolore perché era uno ‘svitato divertente’. Con la morte di Cesare, io e gli altri miei fratelli ci siamo riavvicinati.
L’uomo soffriva di encefalopatia e la famiglia se n’è accorta solo in un secondo momento. Rita Pavone ha raccontato che Cesare cambiava d’umore all’improvviso e diventava cinico. Solo dopo hanno capito che aveva quella malattia. La cantante non l’ha mai lasciato solo, si è allontana dal lavoro e lo ha sostenuto fino a quando non è riuscito a riprendersi. Poi, purtroppo, la situazione dell’uomo è peggiorata e all’improvviso se n’è andato. Un dolore che l’ha travolta non appena si è recata in clinica, nessuno le aveva detto nulla.
Nella stessa intervista con Silvia Toffanin, Rita Pavone è tornata a parlare anche del suo matrimonio con Teddy Reno, con il quale è legata da ben 56 anni. Ha scherzato sull’età che inizia a farsi sentire, ma ha ripetuto quanto sia giusto nella sua vita.
Ha la mania di spegnere le luci e dire poi non si vede nulla, mangia come un dannato e mi fa ripetere cento volte le stesse cose…. ma è l’età, comunque lo tengo bene eh! Quest’anno festeggeremo 56 anni insieme, ho sempre saputo che lui era la persona giusta per me. Mio papà non mi accompagnò all’altare perché non accettava la nostra relazione. Tutti i genitori però sbagliano e io l’ho perdonato.