Aaron Carter: a 5 mesi dalla morte, chiarite le cause del decesso
Aaron Carter aveva assunto oppioidi e gas esilarante, prima di perdere conoscenza e annegare nella vasca da bagno: i risultati dell'autopsia
Lo scorso 5 novembre il mondo della musica statunitense apprendeva con grande tristezza la notizia del decesso di Aaron Carter, cantante, attore e fratello minore della star dei Backstreet Boys, Nick Carter. Oggi, dopo oltre 5 mesi, sono stati resi noti i risultati dell’autopsia e accertate le cause del decesso del 34enne.
Una notizia che aveva scosso tutti gli appassionati di musica pop negli Stati Uniti e all’estero, è quella dello scorso 5 novembre.
Aaron Carter, cantante, ma anche attore di numerose serie tv di successo, era stato rinvenuto privo di vita nella sua casa di Los Angeles.
A trovarlo, annegato nella vasca da bagno, era stata la sua governante, che subito aveva allertato le autorità.
Aldilà di qualche ipotesi, non erano state ancora accertate le reali cause che hanno portato al decesso del 34enne. Dubbi chiariti oggi, a oltre 5 mesi di distanza, grazie ai risultati dell’autopsia.
Come è morto Aaron Carter
Già nei giorni successivi al decesso di Aaron Carter si erano diffuse voci riguardo al ritrovamento, in casa del cantante, di alcuni flaconi di potenti psicofarmaci e bombolette di gas esilarante.
L’autopsia ha evidenziato che nel sangue di Aaron ci fossero tracce di Alprazolam, un potente farmaco che contiene oppioidi e che nella maggior pate dei casi viene venduto come Xanax, e quelle di gas compresso difluoretano.
Quest’ultimo è un gas contenuto nelle bombolette di detergente spray, che viene purtroppo utilizzato per stordirsi attraverso l’inalazione.
Sarebbe dunque l’assunzione di queste sostanze alla base del decesso dell’artista.
Si esclude però la pista del gesto volontario. Quella più accreditata è infatti quella di un decesso accidentale, con il cantante che ha perso conoscenza ed è annegato nell’acqua della vasca da bagno.
I familiari del cantante hanno raccontato che, proprio quel giorno, Aaron avrebbe dovuto incontrare un consulente di un centro di riabilitazione. Quest’ultimo avrebbe dovuto aiutarlo ad intraprendere un percorso per uscire dalla dipendenza di sostanze stupefacenti, problema che lo affliggeva da diversi anni.
Purtroppo l’incontro con quell’uomo non c’è mai stato e, come aveva scritto il fratello Nick Carter sui social nei giorni successivi al decesso di Aaron, alla fine i problemi mentali e le droghe hanno avuto la meglio sulla popstar e lo hanno portato via a soli 34 anni.