Akeem Omolade, ex calciatore di serie A, morto a 39 anni

L'ex calciatore Akeem Omolade, da anni residente a Palermo, morto in circostanze da chiarire: da giorni aveva un forte dolore alle gambe

Il mondo del calcio è a lutto per la notizia della morte, improvvisa e completamente inaspettata di Akeem Omolade. L’ex calciatore di Torino e Treviso, nei giorni scorsi aveva accusato dei malori ad una gamba e ieri mattina, mentre era in auto con un amico, si è sentito male ed è morto. Aveva solo 39 anni ed era papà di una bimba piccola.

Morto Akeem Omolade

Partito dalla Nigeria, Omolade era arrivato in Italia giovanissimo dove si era subito stabilizzato ed aveva trovato fortuna grazie al suo talento nel calcio.

Appesi gli scarpini al chiodo aveva deciso di stabilirsi in Sicilia, a Palermo, dove si è sposato ed ha avuto una bimba piccola.

Non aveva mai avuto dei problemi di salute, essendo anche stato atleta professionista. Tuttavia, nei giorni scorsi aveva lamentato dei dolori ad una gamba che lo avevano spinto anche a recarsi all’ospedale del capoluogo siculo.

Omolade si era recato nella struttura ospedaliera il 3, l’8 e il 12 di giugno, senza risolvere nulla. Doveva tornarci anche ieri, il 13, ma non riusciva a camminare, così ha chiesto ad un amico di passare a prenderlo e accompagnarlo.

Non appena è salito in auto, però, si è sentito male. L’amico ha chiamato i soccorsi che immediatamente lo hanno raggiunto. Per lui, purtroppo, non c’è stato nulla da fare.

Non è chiaro cosa abbia provocato il suo decesso e si spera che su ciò si possa fare chiarezza nei prossimi giorni con i dovuti esami cadaverici.

Chi era Akeem Omolade

Morto Akeem Omolade
Credit: PALERMOTODAY

Come anticipato, Akeem Omolade era nato in Nigeria 39 anni fa e ben presto, grazie alle sue doti nel calcio, si era trasferito e aveva trovato fortuna in Italia.

Il punto più alto della sua carriera è arrivato nel 2003, quando con la maglia del Torino ha esordito in Serie A nella prestigiosa partita contro l’Inter.

Morto Akeem Omolade

Due anni prima, nel 2001, giocava nel Treviso in serie B e si era reso protagonista di un’episodio anti razzismo diventandone simbolo della lotta. I tifosi della squadra veneta, quando seppero del suo acquisto, ritirarono tutti gli striscioni dalla curva dello stadio, in segno di protesta e per via del colore della sua pelle.

Nella partita successiva, tutti i suoi compagni di squadra e i membri dello staff tecnico scesero in campo con il volto dipinto di nero. Un gesto di solidarietà che fece il giro non solo d’Italia, ma di tutto il mondo.