Alberto Bonanni pestato e morto dopo 3 anni di coma: slitta l’udienza
Nel 2011 Alberto Bonanni venne picchiato, per poi morire nel 2014 dopo 3 anni di agonia: il 4 ottobre l'udienza di secondo grado
Uno dei più lunghi, controversi e faticosi processi giudiziari degli ultimi anni in Italia slitta ancora. Si tratta di quello per la morte di Alberto Bonanni, musicista romano che nel 2011 venne pestato a sangue da 4 persone e che nel 2014, dopo 3 anni di coma, si era spento per sempre.
Nei giorni scorsi i tribunali di Roma hanno avuto a che fare con delle decisioni molto importanti riguardo a fatti di cronaca che hanno riempito giornali e notiziari negli ultimi anni.
Come nel caso della morte di Willy Duarte. Condannati in primo grado all’ergastolo per l’omicidio volontario del cuoco 21enne di Paliano, avvenuto nel settembre del 2020, i fratelli Bianchi hanno visto la loro pena tramutare in 24 anni di reclusione. L’ultima parola spetterà dunque alla Cassazione.
A termine di un rito abbreviato richiesto dalla procura, lo stesso Tribunale di Roma ha condannato Chiara Silvestri alla pena di 5 anni di reclusione. La 24enne è accusata dell’omicidio stradale di Francesco Valdiserri. I fatti risalgono all’ottobre scorso.
La morte di Alberto Bonanni risale a molto prima, precisamente al 2014, quando il cuore del musicista romano, dopo tre anni di coma, si fermò per sempre.
In coma farmacologico ci era finito nel 2011, dopo che venne pestato a sangue all’esterno di un locale del quartiere Monti della Capitale.
Perché è slittata l’udienza nel caso di Alberto Bonanni
I quattro imputati, Carmine D’Alise, Christian Perozzi, Massimiliano Di Perna e Gaetano Brian Bottigliero, vennero inizialmente condannati in via definitiva per tentato omicidio.
Nel 2014, quando Alberto perse la vita, la Procura di Roma aveva tramutato il reato in omicidio volontario.
Lo scorso novembre, al termine del primo grado di giudizio, i quattro imputati erano stati condannati a 14 anni di reclusione. I loro legali avevano presentato ricorso in Appello e l’udienza di secondo grado si sarebbe dovuta tenere nella giornata di ieri.
Tuttavia, per via di un legittimo impedimento e per questioni di incompatibilità del Presidente della Corte D’Assise d’Appello, il quale deve essere sostituito, il processo ha subito uno slittamento e sarà posticipata al prossimo 4 ottobre.
La famiglia della vittima, che già negli anni passati si era battuta affinché il corpo del ragazzo non venisse riesumato per le indagini, continua a lottare per ottenere la giustizia dovuta.