Alessia Prendi: parla l’insegnante della sua classe
I compagni di classe di Alessia Prendi, spiega la sua insegnante delle medie, avranno bisogno di un supporto psicologico
Quando a morire è un’anima innocente come quella di Alessia Prendi, la bimba schiacciata da un’altalena in provincia di L’Aquila, a soffrire non è solo una famiglia, ma un’intera comunità. La 12enne si stava preparando ad iniziare la seconda media e ora la sua docente e i suoi compagni di classe dovranno imparare a gestire questo enorme dramma.
Era un pomeriggio come tanti altri a San Pelino, un piccolo borgo vicino ad Avezzano (AQ). Alessia e tanti altri bimbi stavano giocando spensierati nel parco giochi dell’oratorio, quando è successo l’impensabile.
L’altalena, costruita in maniera artigianale e non a norma, ha ceduto e la pesante trave di legno è caduta proprio sulla 12enne, uccidendola praticamente sul colpo.
La Procura di Avezzano ha ovviamente aperto un’indagine sull’accaduto e il pm Cerrato ha disposto l’autopsia sul corpicino della piccola.
Aldilà di tutti i fattori burocratici che seguiranno, resta ovviamente il dolore. Un dolore immenso e incolmabile, quello dei genitori e della sorella di Alessia Prendi.
Un dolore che però travolge inesorabilmente tutti. Dagli abitanti di San Pelino, che conoscevano Alessia e la amavano per il suo sorriso, ai suoi compagnetti di classe e i suoi docenti, che ora dovranno iniziare l’anno scolastico senza quella bimba solare e sempre rispettosa.
Le parole della docente di Alessia Prendi
Annamaria Contestabile, docente di lettere e coordinatrice alle scuole medie Corradini-Fermi di Avezzano, ha rilasciato un’intervista all’Ansa, spiegando come questa tragedia sia difficile da accettare e metabolizzare anche per tutto il personale scolastico e, soprattutto, per i compagni di classe di Alessia.
Gli alunni sono molto provati. Avremo bisogno di un supporto al rientro, da parte di figure alternative agli insegnanti. Pensiamo a un apporto psicologico, ma procederemo per gradi.
I primi passi, spiega l’insegnante, saranno di stare quanto più possibile vicino alla famiglia di Alessia. Partecipando alla veglia funebre e al funerale.
Poi, nelle prossime settimane, si penserà soprattutto a come aiutare gli amici di Alessia.
Riprenderemo alcuni progetti sociali che ci hanno aiutato lo scorso anno ad affrontare dei momenti difficili, come le varie quarantene che hanno diviso a lungo i ragazzi o al lavoro che abbiamo fatto con alcuni professionisti del luogo sull’elaborazione del lutto.