Andreea Rabciuc, il giallo dell’ultimo messaggio inviato al papà alle 4:30: cosa aveva scritto
Andreea Rabciuc ha litigato con il fidanzato e poi è sparita: cosa è accaduto in quella notte di due anni fa?
Non è ancora arrivata la conferma dagli esami del Dna effettuati sui resti ritrovati in un vecchio casolare, ma sembra ormai certo che si tratti di Andreea Rabciuc, la ragazza scomparsa dopo una serata con gli amici e un litigio con il fidanzato Simone Gresti.
Simone Gresti è accusato di delitto volontario, tuttavia il ragazzo continua a dichiararsi estraneo ai fatti. Quella sera i due si trovavano con alcuni amici, stavano trascorrendo una serata in una roulotte, non molto distante dal luogo del ritrovamento. Li hanno visti discutere, poi Andreea Rabciuc si sarebbe allontanata a piedi da sola. Da quel momento di lei si sono perse le tracce. Il fidanzato ha raccontato che la ragazza gli aveva lasciato il suo cellulare e, arrabbiata, era andata via.
Il casolare ora diventato una scena del crimine, era già stato ispezionato due anni fa dalle forze dell’ordine, con il supporto dei cani molecolari. Per questo gli inquirenti credono che il corpo senza vita di Andreea sia stato portato nel vecchio edificio in un secondo momento, dopo il delitto. A fare la drammatica scoperta sono stati i proprietari del terreno. Hanno spiegato che da tempo non entravano in quella stanza, poiché inagibile e a rischio crollo. Avevano deciso di fare pulizia e tagliare l’erba, quando hanno trovato quei resti umani. C’erano anche degli stivaletti e un giubbotto, gli stessi indossati dalla ragazza scomparsa.
Il giallo dell’ultimo messaggio inviato da Andreea Rabciuc al suo papà
Le indagini si concentrano anche su un messaggio WhatsApp che Andreea aveva mandato a suo padre intorno alle 4:30 del mattino: “Mi sono messa nei guai”. Le autorità stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita della ragazza, ma gli interrogativi sono ancora troppi. Rabciuc aveva scambiato dei messaggi con un amico prima della lite con Simone Gresti. Poi, secondo il racconto, avrebbe messo il telefono in tasca al fidanzato e se ne sarebbe andata.
La madre di Andreea è certa che nel suo delitto siano coinvolte più persone e che abbiano aiutato il fidanzato a spostare il corpo. A lui rivolge tutte le accuse. Aspetta l’esito del Dna, ma sa già quale sarà la risposta. Prima sperava che sua figlia le mandasse un messaggio, dicendole che fosse viva e che non poteva tornare da lei. Ora sente solo un grande vuoto e chiede che giustizia venga fatta.