Angelo Bonomelli sedato e ucciso per un orologio: le parole degli arrestati
I quattro arrestati per l'omicidio di Angelo Bonomelli hanno raccontato che la loro intenzione era soltanto quella di stordirlo
Avrebbero cercato di sedare Angelo Bonomelli, imprenditore bergamasco di 80 anni, nel tentativo di rapinarlo dell’orologio. Queste le parole di Matteo e Luigi Gherardi, figlio e padre di 33 e 68 anni, Jasmine Gervasoni di 23 anni e l’amico Omar Poretti di 24 anni, i quattro accusati di omicidio volontario, rapina e autoriciclaggio.
Ricostruzione dei fatti. La mattina di martedì 8 novembre, i Carabinieri hanno rinvenuto il corpo senza vita di Angelo Bonomelli, chiuso nella sua auto che era parcheggiata nella zona industriale di Entratico, nel bergamasco.
Le indagini successive hanno confermato che il decesso era arrivato per un’overdose di psicofarmaci e che gli stessi gli erano stati somministrati da quattro persone. Queste ultime rintracciate grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza di un bar tabacchi della zona.
Matteo e Luigi Gherardi, figlio e padre di 33 e 68 anni, Jasmine Gervasoni di 23 anni e l’amico Omar Poretti di 24 anni, tutti nomi noti alle forze dell’ordine per reati di droga, truffe e rapine, avevano dato appuntamento all’uomo per parlare di lavoro.
Per la precisione volevano intavolare un discorso per un eventuale rilancio di Villa Ortensie, l’albergo a quattro stelle che l’80enne gestiva da anni.
Il loro obiettivo, però, era tutt’altro. Così hanno messo alcune gocce di Rivotril, un potente psicofarmaco utilizzato contro l’epilessia, con l’intento di fargli perdere i sensi.
Qualcosa tuttavia è andato storto e l’80enne si è sentito male. Dopo aver perso i sensi i quattro lo hanno caricato in auto e lo hanno portato nella zona industriale della cittadina. Qui poi lo avrebbero derubato dei suoi effetti personali e abbandonato.
Le deposizioni dei killer di Angelo Bonomelli
La procura ha come detto convalidato il fermo dei 4 accusati e disposto un’autopsia per Angelo Bonomelli. Autopsia che probabilmente confermerà le cause del decesso dell’80enne.
Nel frattempo si è svolto l’interrogatorio per la convalida degli arresti e le deposizioni dei 4 accusati convergono tutte verso la stessa direzione.
Loro hanno raccontato che volevano solo stordire l’anziano, per potergli rubare l’orologio (un Longines in oro del valore di circa 1000 euro). Non era loro intenzione quello di ucciderlo. Tanto che, come hanno ripetuto, dopo essere andati via sono anche passati a controllare e lui respirava ancora. “Sembrava che dormisse”, hanno ammesso.
Gli imputati, tramite i loro avvocati, hanno chiesto che gli venissero dati i domiciliari, ma il giudice ha respinto la richiesta e confermato la misura in carcere.