Antonio Straccialini attaccato e ucciso da uno squalo nel Mar dei Caraibi
Antonio Straccialini si trovava in vacanza in Colombia, quando durante un bagno nell'oceano è stato attaccato e morso da uno squalo tigre
Si chiama Antonio Straccialini, l’italiano di 56 anni che, venerdì scorso, è morto in Colombia a seguito di un incidente in mare. L’uomo è stato morso da uno squalo tigre ad una gamba e, nonostante il tempestivo intervento di alcuni bagnanti e dei soccorsi, è morto poco dissanguato in ospedale.
Viveva da 20 anni in Australia, a Sidney, città in cui si era trasferito da giovane, partendo da Roseto degli Abruzzi. Lavorava come cameriere per sei mesi l’anno, mentre per i restanti sei coltivava la sua più grande passione, quella per i viaggi.
Quest’anno aveva deciso di trascorrere le sue vacanze nei meravigliosi Caraibi, zona del mondo nota per la bellezza dei mari e delle spiagge. E proprio in una di quelle straordinarie spiagge, ha perso la vita.
Stava nuotando nell’area vicina a Poxe Hole, conosciuta come la Piscinita, nell’arcipelago di San Andrès, in Colombia, quando improvvisamente ha iniziato ad urlare. Alcuni bagnanti che si trovavano a riva lo hanno subito soccorso ed è li che si sono accorti della profonda ferita sulla sua gamba, causata dal morso di uno squalo.
Immediata la chiamata ai soccorsi e il trasporto di Antonio nel vicino ospedale, ma l’animale aveva reciso l’arteria femorale, causandone così la morte per dissanguamento poco dopo.
Cordoglio per la morte di Antonio Straccialini
Alcune voci parlano di un avvertimento, da parte di un residente del luogo, non ascoltate dal 56enne italiano. L’uomo avrebbe avvisato Antonio Straccialini ed altri bagnanti di non tuffarsi in quelle acque, poiché quest’ultime note per la presenza di squali tigre.
La notizia della morte di Tonino, il soprannome come era conosciuto, è arrivata in Italia pochissime ore dopo, causando sgomento e tristezza a tutti coloro che lo conoscevano fin dalla nascita.
Era conosciutissimo a Roseto degli Abruzzi, dove aveva lavorato come istruttore di nuoto prima di partire per l’Australia. Decine le foto e i messaggi di cordoglio apparsi sui social negli ultimi giorni.
Tutti lo hanno definito come un uomo buono, disponibile, gentile. Un grande amante della natura e dei viaggi. Un uomo libero, ha detto un suo caro amico.
Era tornato in Italia per l’ultima volta ad ottobre scorso, per trovare i genitori anziani e la sorella, ora naturalmente scioccati per quanto accaduto. Nelle prossime ore si capirà come e quando la sua salma possa tornare in patria.