Arrivati i primi risultati dell’autopsia sul corpo di Yana Malayko

Arrivati i primi risultati dell'autopsia eseguita sul corpo di Yana Malayko, la 23enne che è stata uccisa dal suo ex: non accettava la fine della relazione

In queste ultime ore sono arrivati i primi risultati dell’autopsia eseguita sul corpo di Yana Malayko, la 23enne che ha perso la vita per mano del suo ex fidanzato. Purtroppo sono emersi ulteriori dettagli su cosa le è accaduto.

autopsia yana

Sono giorni di grande tristezza quelli che stanno vivendo i familiari. Il padre che ha continuato le ricerche per 11 giorni, sapeva che la figlia era ormai deceduta, ma lui sperava ancora di poterla rivedere.

Yana ha perso la vita per soffocamento. Tuttavia, dall’esame è emerso anche che il suo ex l’ha picchiata con un oggetto contundente, probabilmente una spranga di ferro.

Il medico ha scoperto che per lei sono stati fatali ben quattro colpi in testa. Inoltre, sembra che abbia perso la vita dopo che l’uomo l’ha soffocata, forse con un cuscino.

autopsia yana

Dumitru Stratan si trova nella casa circondariale dal giorno successivo al delitto. Ad ogni incontro con il Gip, si è sempre avvalso della facoltà di non rispondere. Forse perché non voleva far trovare il corpo della giovane.

Il delitto di Yana Malayko: i fatti

I fatti sono iniziati nella sera dello scorso 20 gennaio. Yana era uscita con il nuovo ragazzo Andrej, con il quale aveva iniziato una relazione da poco. Dal racconto di quest’ultimo, erano usciti per andare a cena e poi erano rientrati a casa a guardare un film.

Tuttavia, il suo ex in quelle ore le ha mandato diversi messaggi. L’ha ingannata dicendole che il cane che avevano preso insieme, stava male. Lei, preoccupata, è subito andata nell’appartamento dell’uomo.

Dalle telecamere di sorveglianza, si vede Yana entrare nel palazzo, intorno all’una di notte. Solo poche ore dopo, si vede il ragazzo uscire con un sacco sulle spalle.

autopsia yana

Per 11 lunghi giorni sono andate avanti le ricerche del corpo. Il padre, i familiari e le forze dell’ordine non si sono mai fermati. Però, alla fine, l’hanno ritrovato tra le campagne di Castiglione delle Stiviere, chiuso in sacco, sotto un dirupo e coperto da una catasta di legna.