Asher Sinclair, morto a soli 3 anni: “La vita di mio figlio è finita a causa dell’assenza delle cure “
Era a casa con l'infermiera, che non è riuscita ad intervenire quando il tubo per l'ossigeno si è staccato. Asher Sinclair è morto a 3 anni
Asher Sinclair si è spento per sempre a soli 3 anni. Una tristissima storia che arriva dal Regno Unito. La madre punta il dito contro il Servizio Nazionale Sanitario inglese.
La donna ha spiegato alle testate giornalistiche, che il Servizio Sanitario Nazionale inglese non avrebbe fornito al suo bambino le giuste cure a domicilio, di cui aveva bisogno e che erano state richieste dai suoi medici. In pochi giorni, le sue parole hanno fatto il giro del mondo.
La vita di mio figlio non è finita a causa delle sue condizioni di salute, bensì dell’assenza delle cure di cui avrebbe avuto bisogno per sopravvivere.
La madre ha spiegato che il piccolo Asher Sinclair è stato colpito da un virus rarissimo subito dopo essere venuto al mondo. Un’agonia che lo ha colpito sin dalle sue prime ore di vita.
Nonostante la sua condizione, era sempre sorridente ed affettuoso. Aveva imparato a camminare grazie al supporto di un deambulatore. Tuttavia, aveva bisogno di precise cure a domicilio, che richiedevano un tubo per l’ossigeno. Purtroppo aveva una lesione al tronco cerebrale.
Gli avevano fornito ciò di cui aveva bisogno, ma c’era una sola infermiera che si prendeva cura di lui 24 ore su 24. Un compito che la madre del piccolo Asher ha definito impossibile per una sola persona.
Un giorno del 2019, la donna è uscita di casa per andare a prendere la figlia maggiore, lasciando il piccolo nelle mani di quell’infermiera. Il tubo si è staccato e lei non è riuscita ad intervenire tempestivamente a a riposizionarlo come dovuto. Per troppo tempo, il bimbo di 3 anni è rimasto senza ossigeno. La cosa gli ha causato danni importanti e 5 giorni dopo si è spento per sempre.
I suoi genitori hanno sporto denuncia contro la sanità, riuscendo a ricevere il supporto sperato. È stata infatti aperta un’inchiesta per negligenza contro l’infermiera e la clinica che avrebbe dovuto occuparsi della condizione del piccolo Asher.
Aveva bisogno almeno di due infermiere, entrambe formate per saper intervenire di fronte a qualsiasi cosa sarebbe successa.