Batosta per Pietro Genovese: arrivata la condanna per l’omicidio stradale di Gaia e Camilla
Il Giudice ha condannato Pietro Genovese a 8 anni: l'accusa, rappresentata dal Pubblico Ministero, ne aveva richiesti 5
È passato circa un anno da quando il 22 dicembre del 2019, Pietro Genovese, figlio del noto regista, ha investito e ucciso sul colpo due giovani ragazze romane, Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli. Oggi è arrivata la sentenza che condanna il conducente dell’auto a 8 anni. Una pena ben più lunga anche di quella che l’accusa aveva richiesto per lui.
Era la notte del 22 dicembre del 2019. Gaia e Camilla avevano trascorso la serata a pattinare e si apprestavano a tornare a casa. Avevano mandato un messaggio ai loro genitori dicendo loro che stavano per rientrare. Nelle loro abitazioni, però, le due ragazze non sono mai arrivate.
Mentre attraversavano Corso Francia, un suv è arrivato a velocità sostenuta e le ha travolte uccidendole sul colpo. Alla guida dell’auto Pietro Genovese, figlio del noto regista.
La sentenza definitiva per Genovese doveva arrivare alla fine dello scorso ottobre, ma dei dubbi sulla dinamica dell’incidente, avevano fatto in modo che venisse rimandata. Gli elementi che provocavano incertezze e sui quali il giudice ha voluto far maggiore chiarezza erano due. La targa dell’auto rinvenuta nei pressi delle strisce pedonali e il corpo di Gaia, trovato molto più avanti rispetto al punto dell’impatto e al cadavere della sua amica Camilla.
Genovesi ha sostenuto fin dall’inizio che le ragazze non si trovavano sulle strisce, ipotesi poi smentita dagli inquirenti.
La condanna a Pietro Genovese
I legali di Pietro Genovesi, che si trova agli arresti domiciliari dal 26 dicembre dell’anno scorso, avevano richiesto per lui un patteggiamento a 2 anni e tre mesi. L’accusa, rappresentata dal Pubblico Ministero, invece, aveva chiesto una condanna a 5 anni.
La sentenza che è arrivata dal giudice, invece, ha spiazzato tutti. Tutti gli elementi e le testimonianze venute a galla hanno portato la corte a decidere per Pietro Genovesi una condanna a otto anni, ben tre di più rispetto a quanto il pm aveva richiesto.
L’accusa è quella di duplice omicidio stradale, aggravato dal fatto che il conducente fosse sotto l’effetto di alcool al momento dell’incidente. Il tasso alcolemico del giovane era di ben tre volte superiore al limite consentito dalla legge, che per lui, tra l’altro, era pari a zero, considerando che era un neopatentato.