Batterio killer all’ospedale di Verona: chiuso il punto nascite
Lanciato un allarme su un batterio killer all'ospedale di Verona: Il direttore ha deciso di chiudere il punto nascite per la sanificazione
È stato lanciato un allarme su batterio killer a Verona, dove gli operatori sanitari si sono ritrovati costretti a chiudere il reparto del punto nascite. La decisione è stata presa dopo la vicenda della piccola Nina, una bambina nata prematura tra il settimo e l’ottavo mese di gestazione.
Tutto è iniziato lo scorso mese di aprile, proprio quando Nina è venuta al mondo. L’aggressivo batterio le ha colpito il cervello e nonostante i disperati tentativi dei medici e il suo trasferimento alla struttura ospedaliera Gaslini di Genova, è morta a novembre.
Adesso, dopo l’autopsia, è stato stabilito che la bambina è morta a causa del Citrobacter e che è stato contratto proprio all’interno del reparto nascite dell’ospedale di Verona.
Vista la notizia, la struttura ospedaliera ha deciso di chiudere il reparto e di procedere con una completa sanificazione, per eliminare il batterio killer ed evitare che accada di nuovo un episodio del genere.
Il Citrobacter è un genere di batteri coliformi e solitamente colpisce le vie urinarie, facendo sviluppare delle infezioni.
La richiesta di prevenzione è sempre la stessa, soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria, dove l’igiene ha un ruolo importante nella vita di ogni persona.
Sanificare gli ambienti, disinfettare le superfici e lavare spesso le mani, con acqua e sapone per almeno 60 secondi o frequentemente con un gel igienizzante da portare sempre dietro.
“Ho preso il provvedimento di chiudere il reparto, per evitare qualsiasi rischio di contaminazione e procedere con la sanificazione, per bonificare la struttura. Da noi sono stati registrati una dozzina di casi, ma soltanto un neonato è stato colpito dall’infezione. Da questo periodo abbiamo imparato che è necessario prevenire qualsiasi pericolo”, ha dichiarato il direttore generale, dottor Cobello.