Caso Denise Pipitone: l’ex pm Maria Angioni indagata per false dichiarazioni

Dopo le ultime notizie emerse, la Procura ha deciso di riascoltare Maria Angioni: l'ex pm è stata accusata di false dichiarazioni

È di pochi minuti fa la notizia diffusa sul web sul caso di Denise Pipitone: l’ex pm Maria Angioni è indagata per false dichiarazioni. Nel 2004 è stata colei che ha coordinato le indagini del rapimento e colei che, dopo 17 anni, grazie a delle dichiarazioni in diretta tv su depistaggi e misteri, ha portato la Procura a riaprire le indagini sulla bimba scomparsa.

Maria Angioni accusata di false dichiarazioni

Oggi Maria Angioni è giudice del lavoro a Sassari e nei scorsi giorni ha rivelato di aver consegnato una pista alla Procura e anche al legale di Piera Maggio.

La pista di Maria Angioni

Dopo aver setacciato i profili Facebook della “famiglia allargata” di Denise, è arrivata ad una donna con una figlia. L’ex pm si era detta certa che si trattasse proprio di Denise, sistemata in un contesto familiare internazionale e sereno. Quella donna è invece risultata una ragazza tunisina nata a Mazara del Vallo. Milo Infante, il conduttore del programma Ore 14, aveva spiegato che si trattava di una cugina dell’ex compagno di Jessica Pulizzi.

Maria Angioni accusata di false dichiarazioni
Credit: Storie Italiane

Maria Angioni è risalita a questa persona tramite le amicizie di Jessica e i like che la sorella Alice metteva alle sue foto. Ne aveva, come lei stessa ha dichiarato, la personale certezza.

L’ex pm interrogata dalla Procura

Oggi, 22 giugno 2021, Maria Angioni è stata interrogata dalla Procura. Queste sono le ultime notizie pubblicate. Ha ricevuto un invito a comparire e l’informazione di garanzia.

Maria Angioni accusata di false dichiarazioni

Le scorse settimane era stata sentita come testimone dagli inquirenti e ciò che ha riferito sui depistaggi, è poi diventato oggetto di indagine. Ma sembrerebbe proprio che le sue accuse non abbiano trovato alcun riscontro e l’ex pm è ora accusata di false dichiarazioni.

Bisognerà aspettare il lavoro degli inquirenti, per capire cosa accadrà. La Procura non ha intenzione di lasciar trapelare nulla, perché non vuole commettere gli stessi errori del 2004.