Chrys, giovane promessa del calcio francese, morto a soli 12 anni
Venerdì aveva abbandonato l'allenamento perché si sentiva poco bene: in serata, il piccolo Chrys è stato colto da un arresto cardiaco
Una tragedia assolutamente inaspettata e devastante ha colpito il mondo del calcio giovanile francese. Chrys, un bambino di soli 12 anni, promessa della squadra del USON Mondeville, si è spento nella giornata di venerdì, lasciando nel dolore più profondo la sua famiglia e i suoi compagni di squadra.
Chrys era un ragazzino come tanti altri, che viveva per un sogno, quello di diventare calciatore.
Purtroppo un destino infame ha deciso che quel sogno non debba mai realizzarsi e un arresto cardiaco fulminante lo ha portato via inaspettatamente a soli 12 anni.
È successo tutto nella giornata di venerdì scorso. Il 12enne si era recato come ogni giorno al campo d’allenamento della sua squadra, l’USON Mondeville Football, in Francia, vicino Caen.
Dei dolori lo hanno costretto ad interrompere la sessione e, accompagnato dal papà di un suo compagno di squadra, è tornato a casa.
Proprio nella sua abitazione, poche ore più tardi, ha accusato un arresto cardiaco che non gli ha lasciato scampo.
Il dolore per la morte del piccolo Chrys
La notizia ha sconvolto l’intero mondo del calcio francese, in particolare quello giovanile. Il gruppo del Blainville-Biéville-Beuville, squadra per la quale il 12enne aveva giocato in passato, ha affidato ai social un toccante messaggio di cordoglio.
Con parole affrante hanno offerto le più sentite condoglianze alla sua famiglia, ricordando il piccolo come un bambino educato, solare e rispettoso, oltre che un ottimo giocatore.
I compagni del Mondeville, per onorare la memoria del piccolo campione, hanno scelto di non rinviare la partita in programma per il giorno successivo e scendere in campo per lui e con lui.
Lo hanno ricordato con una maglietta celebrativa durante il riscaldamento e si sono stretti in un commosso abbraccio, a fine partita, dedicando la vittoria proprio a lui.
Matthieu Chevreau, allenatore della compagine, ha dichiarato che non è stato assolutamente semplice giocare in un contesto di questo genere: “Tutti pensavano a Chrys, per i suoi compagni e per noi tutti alla fine è stato un ulteriore fattore motivante per ricordarlo nel migliore dei modi“.
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