Ciccio e Tore: negati ancora i risarcimenti ai familiari dei bimbi di Gravina di Puglia
La Corte d'Appello ha negato ancora i risarcimenti ai familiari di Ciccio e Tore, i due bimbi scomparsi nel 2006 e trovati morti nel 2008
I giudici della Corte d’Appello del Tribunale di Bari hanno confermato quanto deciso già in prima istanza, riguardo alla concessione di risarcimento danni alla famiglia di Ciccio e Tore. Anche in questo secondo grado di giudizio, infatti, la suddetta concessione è stata negata. Cosa è successo.
Si aggiunge un nuovo tassello nella drammatica storia legata alla morte dei due fratellini di Gravina di Puglia, Francesco e Salvatore Pappalardi.
Il loro fu uno dei fatti di cronaca che maggiormente catturò l’attenzione nei primi anni del 2000.
Precisamente, era il 5 giugno del 2006 quando i genitori dei due fratellini Ciccio e Tore, denunciavano la loro scomparsa alle autorità.
Le ricerche andarono avanti per giorni, settimane, mesi, senza che però nessun indizio venne a galla.
Nel frattempo, per il loro omicidio, venne indagato e accusato il loro papà, Filippo Pappalardi, che però non si è mai costituito.
Il 25 febbraio del 2008, quasi due anni dopo la scomparsa, i due cadaveri dei bimbi vennero rinvenuti all’interno di un pozzo della cosiddetta “Casa delle cento stanze”, un rudere abbandonato nelle campagne di Gravina di Puglia.
Il ritrovamento fu assolutamente fortuito. Un altro bambino, infatti, cadde per sbaglio nella stessa cisterna e quando gli amici chiamarono i soccorsi per aiutarlo ad uscire, questi ultimi estrassero anche i corpi ormai decomposti di Ciccio e Tore.
Ciccio e Tore: nessun risarcimento alla famiglia
A seguito dei fatti venne ovviamente scarcerato il papà dei due bimbi.
L’uomo e la moglie, negli anni a seguire, hanno chiesto a gran voce che il caso venisse riaperto e che se qualcuno era con loro nel giorno in cui caddero nella cisterna, li aiutasse a capire cosa fosse successo.
Un altro discorso è quello invece legato al risarcimento che i stessi genitori hanno chiesto al comune di Gravina di Puglia e alla Edilarco, società proprietaria dell’immobile in cui i due bambini furono rinvenuti.
Nel 2021, a riguardo, era arrivata la sentenza di primo grado che decretava la morte dei bambini come un ‘caso fortuito‘.
Oggi, anche i giudici della Corte d’Appello del Tribunale di Bari hanno confermato la tesi, negando il risarcimento alla famiglia di Ciccio e Tore.
Nelle motivazioni, si legge che l’accesso al casolare non era aperto al pubblico e che il fatto che i bambini fossero entrati comunque, non potesse essere né evitabile né prevedibile dal custode.