Cosenza, Tiziana Mirabelli uccide il vicino di casa e giorni dopo si costituisce: “Voleva violentarmi”

Si chiama Tiziana Mirabelli, la donna che si è costituita a Cosenza. Ha ucciso il suo vicino di casa: "L'ho fatto per legittima difesa"

Un macabro episodio è accaduto domenica mattina, 19 febbraio. Una donna di nome Tiziana Mirabelli si è presentata davanti ai Carabinieri, confessando il delitto del suo vicino di casa, Rocco Gioffrè.

Tiziana Mirabelli confessione delitto vicino di casa

La vicenda è accaduta a Cosenza, Tiziana Mirabelli ha tolto la vita con un coltello al suo vicino di casa, poi ha nascosto il suo corpo in casa. Qualche giorno dopo, ha deciso di costituirsi. Si è presentata davanti alle forze dell’ordine, raccontando quanto aveva fatto.

Assistita dal suo legale, ha raccontato agli agenti che Rocco Gioffrè, vicino di casa di 74 anni, si trovava all’interno della sua abitazione, ormai senza vita, in un appartamento in via Monte Grappa a Cosenza.

Tiziana Mirabelli ha dichiarato di aver agito per legittima difesa

Tiziana Mirabelli ha dichiarato di aver agito per legittima difesa. Era stata aggredita più volte dal 74enne e quest’ultima volta, lui avrebbe provato a violentarla. Sarebbe quindi stata costretta a difendersi, con un coltello da cucina.

Tiziana Mirabelli confessione delitto vicino di casa

Rocco Gioffrè è stato colpito diverse volte all’addome e al petto. È molto probabile che, nei prossimi giorni, verrà eseguita l’autopsia. I risultati potranno stabilire l’esatta causa del decesso e aiutare gli inquirenti a ricostruire l’esatta dinamica del delitto.

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Il via alle indagini degli inquirenti: cosa è successo davvero?

Gli agenti stanno anche cercando di ascoltare coloro che li conoscevano e soprattutto i vicini di casa, per cercare di capire quali fossero i rapporti tra Rocco e Tiziana.

Tiziana Mirabelli confessione delitto vicino di casa

L’omicida è molto conosciuta a Cosenza, a seguito delle sue battaglie per i diritti dei lavoratori delle cooperative sociali e per i problemi dell’emergenza abitativa. Chi conosce l’attivista, la descrive come una brava donna. Cresciuta in una condizione di disagio, ma sempre impegnata nel sociale e pronta a lottare accanto ai più deboli. La donna lavorava in una cooperativa sociale e, in periodi alterni, anche come badante.