Dalila Di Lazzaro fa piangere Mara Venier e il pubblico italiano: “11 anni a letto, senza alzarmi nemmeno per lavarmi o mangiare”

Un dolore cronico che ha cambiato per sempre la vita di Dalila Di Lazzaro, per 11 anni è stata costretta a letto, senza mai alzarsi

Durante la puntata di Capodanno di Domenica In, Dalila Di Lazzaro è stata ospite in studio, riempiendo di gioia al cuore di Mara Venier. La conduttrice ha raccontato che erano almeno tre anni che chiedeva all’attrice di partecipare al suo programma.

il dolore di Dalila Di Lazzaro

Dalila Di Lazzaro molti anni fa ha avuto un grave incidente, che purtroppo ha cambiato per sempre la sua vita.

Ha raccontato di essersi rotta l’atlante, in modo non scomposto. I medici continuavano a farle le lastre dal collo in giù, senza credere al dolore che l’attrice continuava a provare. Per 11 anni è rimasta a letto, senza mai alzarsi, neanche per lavarsi.

Continuavano a farmi lastre dal collo in giù. Sono rimasta a letto fino per 11 anni. Senza mai, mai, mai alzarmi. Neanche per lavarmi. Mangiavo stesa.

il dolore di Dalila Di Lazzaro

Come sta oggi Dalila Di Lazzaro

Oggi continua a lottare contro quel dolore cronico che limita la sua vita e ha rivelato di aver scelto di parlarne, soltanto per poter aiutare tutti coloro che come lei soffrono.

Non vorrei avere la pietà della gente. Io sono combattiva, forte, voglio aiutare migliaia di persone che lottano contro il dolore cronico. Vorrei portare avanti questo problema e ti ringrazio Mara per farmelo dire nel primo giorno dell’anno.

Al termine delle commoventi parole di Dalila Di Lazzaro, Mara Venier le ha fatto notare come sia migliorata la sua situazione rispetto a un anno fa, quando le diceva di non potersi muovere e di non poter prendere nemmeno un treno o un aereo.

il dolore di Dalila Di Lazzaro

Oggi si è alzata dal letto, è uscita di casa ed è arrivata nello studio della famosa conduttrice.

Per me, vederti entrare, camminare…… Sono felice per te.

E poi l’abbraccio commovente tra le due, che ha commosso l’intero pubblico italiano.