Daniele Paitoni: la rabbia e il dolore del nonno materno del bimbo di 7 anni ucciso dal padre
Il nonno materno di Daniele Paitoni ha detto che il bambino non voleva andare dal padre, ma il giudice aveva acconsentito agli incontri
Sono passati ormai tre giorni da quando Davide Paitoni, magazziniere di 40 anni di Morazzone, in provincia di Varese, ha ucciso suo figlio Daniele Paitoni di 7 anni e accoltellato l’ex moglie. I giornalisti di ANSA e de Il Corriere della Sera hanno intercettato il nonno materno del bimbo, che si è mostrato completamente devastato per quanto accaduto.
Ricostruzione degli accaduti. Era il pomeriggio del 2 gennaio scorso quando la comunità di Morazzone (Varese) e l’Italia intera hanno appreso della notizia del tragico omicidio di Daniele Paitoni, 7 anni, ad opera di suo padre, il 40enne Davide Paitoni.
Subito dopo l’uomo ha raggiunto l’abitazione in cui risiedeva la moglie e l’ha aggredita con un coltello, tentando di ucciderla. La donna però è riuscita a difendersi e a mettere in fuga l’uomo, che è stato poi catturato poco dopo.
In molti si sono chiesti come mai Davide Paitoni avesse avuto il permesso di vedere suo figlio, nonostante si trovasse agli arresti domiciliari. A rispondere ci ha pensato il suo legale, spiegando che se il suo assistito si trovava ai domiciliari, era per un aggressione ad un collega di fine novembre scorso. Una situazione completamente avulsa da discorsi familiari.
In più, ha detto sempre il legale, le denunce che la moglie aveva fatto a carico di Paitoni, non avevano ancora portato ad avvisi di garanzia o altro. Tanto che il gip aveva accordato all’uomo di poter vedere il figlio.
La rabbia e il dolore del nonno di Daniele Paitoni
Prima di questa diatriba e dei dubbi legati alla situazione legale, c’è naturalmente la rabbia e l’infinito dolore per la morte di un’anima pura e innocente come quella di Daniele.
Intercettato nella sua villetta di Gazzada Schianno, la stessa in cui vivevano ultimamente anche Daniele e sua mamma, il nonno materno del bimbo ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti giunti sul posto.
Ai giornalisti di ANSA l’uomo ha confidato di essere completamente distrutto.
Non posso dire niente, perché ancora non sappiamo niente. Non me la sento di parlare in questo momento. Mia figlia non sta bene e con mia moglie si stanno preparando ad andare all’obitorio.
Segni di inevitabile rabbia anche, quelli emersi dalle dichiarazioni rilasciate dall’uomo ai giornalisti de Il Corriere della Sera.
Il bambino non voleva andare, ma il padre aveva il permesso del giudice.