Dopo l’omicidio, Davide Paitoni ha mandato un messaggio vocale al nonno del piccolo
Davide Paitoni ha ucciso suo figlio di 7 anni e poi ha mandato un messaggio vocale a suo padre anziano, chiedendogli di non aprire l'armadio
Arrivati terribili aggiornamenti sull’omicidio nel Varesotto. Dopo aver ucciso il suo bambino di 7 anni con una coltellata alla gola a Morazzone, Davide Paitoni ha mandato un messaggio vocale a suo padre anziano.
Il 40enne ha voluto avvertire il genitore di ciò che aveva fatto e gli ha chiesto di non aprire quell’armadio, dove aveva nascosto il corpicino senza vita di suo figlio.
Subito dopo quell’orrendo gesto, si è recato dalla sua ex moglie, con l’accordo di riconsegnarle il figlio, ma ha aggredito anche lei con lo stesso coltello. Fortunatamente, la donna è riuscita a salvarsi ed è stata soccorsa. Al momento è ricoverata in ospedale.
Il fermo di Davide Paitoni
In seguito, l’omicida si è dato alla fuga. Gli agenti lo hanno fermato in una zona boschiva di Colle Sant’Elia a Viaggiù, vicino il confine svizzero. Con se aveva ancora l’arma del delitto e della cocaina.
Il minore si trovava a casa sua per trascorrere il Capodanno e la sera del 2 dicembre sarebbe dovuto tornare dalla sua mamma. Davide Paitoni si trovava agli arresti domiciliari per aggressione e lesioni nei confronti di un suo collega. Aveva ferito con un taglierino l’uomo di 52 anni a seguito di un’accesa discussione.
Il medico legale, dopo i primi accertamenti, ha stabilito che la morte del piccolo sia avvenuta nel pomeriggio dello stesso giorno. Ore prima che uscisse di casa per incontrare la sua ex moglie.
I Carabinieri della Stazione di Azzate hanno spiegato, attraverso una nota ufficiale, che l’uomo è stato accusato dell’omicidio del figlio e del tentato omicidio della donna.
Il provvedimento di fermo è stato emesso in presenza di gravissimi indizi nei confronti dell’uomo. Che ha lasciato nell’armadio una sorta di confessione. E avvertito l’anziano padre con un messaggio vocale di aver fatto del male al piccolo e di non guardare nell’armadio. Sussistendo altresì serissime esigenze cautelari, con riferimento non solo all’evidenza del pericolo di fuga, quanto, soprattutto, alla pericolosità del soggetto, che aveva in auto una dose di cocaina e ancora girava armato di coltello.