Emersi importanti elementi sull’uomo che ha investito ed ucciso le due turiste belghe: guidava oltre il limite di velocità, sotto effetto di droghe
Il conducente 40enne che ha investito le due turiste belghe a Roma guidava a 95 km/h sotto effetto di varie droghe: i nuovi elementi
Nuovi dettagli sul sinistro stradale che ha portato al decesso delle due turiste belghe, Jessy Dewildeman e Wibe Bijls. Il conducente guidava sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e oltre il limite di velocità consentito dalla legge sulla bretella dell’A24. Non solo, il 40enne aveva la patente scaduta da 10 anni.
La vicenda risale allo scorso ottobre ed è accaduta a Roma, ma tutti ricordano ancora la scomparsa delle due 25enni. Una vacanza che le loro famiglie non potranno mai dimenticare.
L’automobilista 40enne è accusato di duplice delitto stradale aggravato dalla guida sotto effetto di sostanze stupefacenti, guida senza patente e fuga.
Jessy Dewildeman e Wibe Bijls erano da poco arrivate alla capitale, si stavano dirigendo in albergo, quando si sono ritrovate testimoni di un incidente. Le 25enni hanno ben pensato di fermarsi, per vedere se qualcuno avesse bisogno di aiuto. Ma in quel preciso momento, è arrivato il 40enne e le ha investite. Poi, è fuggito via, senza fermarsi a prestar loro soccorso. Procedeva ad una velocità di 95 chilometri orari su una strada dove il massimo consentito è di 70.
Il pirata della strada è stato rintracciato poco dopo dalle forze dell’ordine, grazie ai filmati delle telecamere di sorveglianza della zona. Era già noto alle autorità, per via di precedenti penali.
Dopo il fermo, l’uomo è risultato positivo a cocaina, benzodiazepine, cannabinoidi, oppiacei e metadone.
Al momento si trova in carcere, dopo che il gip, alla luce di tutti gli elementi emersi, ha disposto la custodia cautelare nella prigione Regina Coeli di Roma.
Wibe Bijls era incinta di poche settimane. Le due turiste belghe erano entrambe impiegate nel settore della ristorazione.
Il Gip, nell’ordinanza, ha scritto:
È pertanto assolutamente incredibile che l’indagato non si sia accorto di aver investito le due vittime e, la sua fuga immediata, appena disceso dalla sua autovettura, ne è la prova.