“Era calmo e lucido”, il racconto di una vicina di casa di Alessandra Matteuzzi
"Era calmo e lucido, ecco cosa ha fatto mentre uccideva Alessandra", il racconto di una vicina di casa, che ha provato a fermare Giovanni
La morte di Alessandra Matteuzzi, uccisa brutalmente con un martello dall’ex Giovanni Padovani, ha sconvolto tutti. In particolar modo i vicini di casa, costretti a vedere l’orribile scena, dopo aver sentito le disperate urla della donna.
Una vicina di casa ha raccontato di quanto quell’uomo fosse calmo, mentre strappava via la vita a Sandra. È così che chi la conosceva la chiamava. La 56enne aveva già denunciato il suo ex, era terrorizzata da lui e aveva chiesto ai condomini di non aprirgli.
Mentre commetteva il brutale omicidio, Giovanni Padovani era calmo. La vicina ha raccontato che, ad un certo punto, si è anche fermato a parlare con lei, mentre urlava e gli chiedeva di fermarsi. Come se stesse lasciando qualcosa di normale, un’azione quotidiana. In modo molto calmo, ha interrotto il pestaggio, ha risposto alla vicina e ha ripreso a colpire Alessandra Matteuzzi, finché non l’ha ridotta in fin di vita. La donna è morta a seguito di un’emorragia, dovuta dallo sfondamento del cranio.
La vicina ha raccontato che si trovava nella sua abitazione, quando ha sentito le grida di Alessandra. Si è affacciata al balcone ed ha visto la scena. Così, ha deciso di intervenire per aiutrala. Ha iniziato a gridare e ad implorarlo di lasciarla stare. Padovani, a quel punto, si sarebbe fermato per rassicurarla e dirle di stare tranquilla, perché non aveva nulla contro di lei, ma solo contro la sua ex e avrebbe poi ripreso a colpirla con una panchina in ferro battuto che si trovava nell’atrio del palazzo.
Dopo di lei, un altro uomo ha provato ad intervenire, ma anche a questo Padovani avrebbe detto di stare tranquillo, che avrebbe atteso l’arrivo della polizia, così tutto sarebbe finito. Ed è ciò che ha fatto, senza la minima resistenza. Si è fatto arrestare dagli agenti.
La denuncia di Alessandra Matteuzzi
Alessandra Matteuzzi aveva denunciato Giovanni Padovani a fine luglio e negli ultimi giorni aveva deciso di integrare quella denuncia, dopo episodi ancora più gravi.
I due si erano conosciuti online e non si vedevano spesso. A gennaio, il 27enne era stato da lei e aveva iniziato a comportarsi in modo strano, ossessivo. Pretendeva sempre di sapere dove fosse, costringendola a mandargli un video ogni 10 minuti, con luogo e ora. Chiamava i suoi amici ed era riuscito a rubarle tutte le password dell’email e degli account social.
La 56enne aveva deciso di lasciarlo e Padovani è peggiorato ogni giorno di più. Ha iniziato a farle dispetti come tagliarle gli pneumatici, metterle lo zucchero nel serbatoio o staccarle la corrente per costringerla a scendere dai contatori e farle degli agguati.
Ai Carabinieri, la donna aveva spiegato di essere terrorizzata e di soddisfare ogni sua richiesta, per paura della sua reazione. Ma non aveva denunciato episodi di violenza, si trattava di molestie psicologiche. Molestie che, alla fine, si sono trasformate in un brutale femminicidio.