Fabio Liverani racconta gli ultimi mesi di vita di Federica, la sua ex moglie
Nonostante il loro amore fosse finito, Fabio Liverani non ha mai smesso di provare affetto e stima per Federica
In una toccante intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, Fabio Liverani ha raccontato gli ultimi mesi di vita di Federica, la sua ex moglie e madre dei suoi figli Mattia e Lucrezia. L’allenatore del Cagliari ha spiegato che nonostante i due si fossero separati, lui non si è mai allontanato da lei e dai figli, raggiungendoli ogni settimana, dopo la partita, a Roma.
Ore, giorni, settimane difficilissime per Fabio Liverani. Lo scorso 20 settembre, l’ex giocatore della Lazio e attuale allenatore del Cagliari ha infatti perso Federica, sua ex moglie e madre dei suoi due figli adolescenti, Mattia e Lucrezia.
Il mondo del calcio si è stretto attorno al dolore del tecnico, mostrandogli vicinanza e solidarietà.
Raggiunto dai giornalisti de Il Corriere della Sera, il 46enne romano ha rilasciato una toccante intervista nella quale ha parlato del suo rapporto con Federica e di come quest’ultima ha affrontato il brutto male con coraggio fino alla fine, quando la malattia aveva preso ormai il sopravvento su di lei.
L’intervista di Fabio Liverani
Al giornalista, Fabio Liverani ha raccontato di aver conosciuto Federica quando lei aveva 13 anni e con lei è cresciuto. L’allenatore ha raccontato che la loro storia è stata bellissima, anche quando le cose tra loro hanno cominciato a non funzionare più.
Poi, poco prima della diagnosi, le incomprensioni sono diventate insuperabili e il loro matrimonio è finito. Non il loro rapporto di stima e affetto, però.
La prima diagnosi non era terribile: un meningioma, un cancro al cervello di natura benigna. È stata operata una prima volta, poi è ricomparso ancora e ha subito il secondo intervento. Fino alla terza operazione, a quel punto non era più un male da poter combattere. Lei ha creduto di potercela fare fino a sei mesi fa. Sorrideva e lottava. Federica voleva vivere, per i nostri figli. Federica era la vita.
Nel prosieguo dell’intervista, l’allenatore ha raccontato che ogni settimana, dopo la partita, raggiungeva lei e i figli a Roma, per stargli vicino.
L’ho fatto anche sabato scorso: Federica era costretta a letto, la malattia le aveva compromesso la mobilità di arti e muscoli. Stava male, non immaginavo però che due giorni dopo l’avrei persa. L’avremmo persa, tutti.
Di lei, spiega in fine il mister del Cagliari, resterà la bontà, il sorriso e l’altruismo.
Resta anche l’affetto che il mondo del calcio sta dimostrando alla mia famiglia. È un mondo visto come privilegiato e basta. Invece ho scoperto sentimenti autentici.