Gioele Mondello, parla Giuseppe Di Bello, l’ex carabiniere che ha trovato i resti

Giuseppe Di Bello, l'ex carabiniere che ha trovato i resti nei pressi del cavalcavia, dice la sua sulla vicenda di Gioele Mondello

Gioele Mondello e la madre, Viviana Parisi, sono stati visti per l’ultima volta il 3 di agosto 2020 dopo l’incidente in galleria. Poco fa, le squadre di ricerca hanno rinvenuto dei resti. A parlare di questo ritrovamento è Giuseppe Di Bello, un carabiniere in pensione. È stato lui a scoprire i resti umani. Ecco cosa ha dichiarato.

RITROVATI DA UN CARABINIERE IN CONGEDO DEI RESTI UMANI VICINO AL TRALICCIOSONO QUASI CERTAMENTE I RESTI DEL PICCOLO GIOELESarà necessario l'esame del Dna per avere la conferma definitiva che i resti ossei trovati a circa 200 metri dall'autostrada Messina-Palermo appartengano al piccolo Gioele, il bimbo di 4 anni scomparso sedici giorni fa insieme alla madre Viviana Parisi, 43 anni, poi trovata morta. I resti sarebbero stati straziati dagli animali selvatici che li avrebbero trascinati all'interno di una fitta radura, tra la boscaglia che circonda la zona, a circa 700 metri di distanza dal traliccio ai piedi del quale è stato scoperto il cadavere della donna. I familiari del bimbo – il padre del bimbo Daniele Mondello che si è recato sul luogo del ritrovamento insieme alla sorella Mariella e al padre Letterio – non sono stati fatti avvicinare al punto esatto dove è ancora in corso il sopralluogo da parte dei due medici legali e della scientifica, sotto la supervisione del Procuratore di Patti Angelo Cavallo.Per gli uomini che coordinano le ricerche del bambino i resti ossei e la maglietta portano a lui "al 99 per cento". Le tracce sono state segnalate da uno dei volontari che da giorni affiancano vigili del fuoco, forestali e poliziotti. L'uomo è un carabiniere in congedo. Il posto, coperto da rovi e arbusti si trova a circa 200 metri dall'autostrada e a una certa distanza dal punto in cui è stato trovato il corpo di Viviana Parisi, ai piedi di un traliccio della rete elettrica.

Gepostet von Sharing TV am Mittwoch, 19. August 2020

Giuseppe Di Bello è un ex carabiniere 66enne che si è unito alle squadre di volontari impegnate nella ricerca del piccolo Gioele Mondello, scomparso il 3 agosto 2020 insieme alla mamma, Viviana Parisi. L’uomo, originario di Capo d’Orlando (Messina), aveva deciso di dare una mano nelle ricerche di Gioele Mondello. Insieme a lui, nelle campagne di Caronia, c’era un suo amico, Francesco Radici. Il ritrovamento sarebbe avvenuto nella mattinata, alle 10:28. Gli altri volontari lo hanno descritto così:

“Aveva in mano una falce con cui si è fatto largo in mezzo ai rovi e a una fitta vegetazione fino a trovare i resti”.

Le parole di Giuseppe Di Bello

Intervistato dai cronisti, Giuseppe Di Bello, visibilmente commosso e provato, avrebbe definito il ritrovamento “un dono di Dio”. Poi ha aggiunto:

I giornalisti di Tgcom gli hanno chiesto se, secondo lui, Gioele Mondello avrebbe provato a tornare da solo verso l’autostrada e lui è stato categorico:

“Non credo che, di notte, il piccolo sia corso verso l’autostrada, dopo il trauma subito nell’incidente. Su questi monti ci sono molti maiali neri inselvatichiti”.

Giuseppe Di Bello conosce bene la zona e ha detto la sua opinione sulla vicenda. Nella zona in cui sono stati ritrovati i resti ci sono molti maiali neri, alcuni di proprietà, altri cresciuti allo strato brado. Per Giuseppe Di Bello potrebbe essere stato un animale ad aggredire Gioele Mondello. Ha parlato di scrofe con i cuccioli che diventano aggressive quando incontrano umani.

I resti sono stati ritrovati in mezzo alle sterpaglie e agli arbusti nei pressi dell’autostrada Messina-Palermo, a 700 m di distanza dal traliccio dove è stato ritrovato il corpo di Viviana Parisi.

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