Giuseppe Tucci: la toccante lettera della mamma del pompiere morto a Rimini
Nel dolore più straziante, i genitori di Giuseppe Tucci hanno mantenuto una dignità esemplare ed hanno voluto ringraziare tutti per la vicinanza
Sono parole colme di dolore quelle dei signori Claudio e Lella, la coppia che nei giorni scorsi ha dovuto dire addio al proprio figlio, il Vigile del Fuoco Giuseppe Tucci, morto dopo due giorni di agonia in ospedale. Il 34enne era stato pestato a sangue fuori da un locale di Rimini, per poi finire in rianimazione all’ospedale Infermi della cittadina romagnola.
Giorni fa sui social era diventata virale una foto che ritraeva una mamma e un padre che baciavano il proprio figlio, mentre quest’ultimo giaceva in fin di vita su un letto di ospedale.
Quella mamma e quel papà erano Lella e Claudio Tucci e il ragazzo era loro figlio Giuseppe. La foto era stata scattata poche ore prima che lui si spegnesse per sempre.
Circa due giorni prima, nella tarda serata di sabato 10, Giuseppe era stato picchiato a sangue da un buttafuori di un locale notturno di Rimini, che colpendolo a calci e pugni lo aveva ridotto in fin di vita.
Le strazianti parole della mamma di Giuseppe Tucci
Lella e Claudio, quando hanno ricevuto la chiamata, si sono subito messi in viaggio da Foggia verso Rimini per stare accanto a Giuseppe. Lo hanno fatto fino al suo ultimo respiro.
Nel dolore più atroce di aver perso un figlio, i signori Tucci hanno mantenuto una dignità esemplare. E lo dimostrano le parole che sia Claudio che Lella hanno scritto e diffuso in questi giorni.
Parole di ringraziamento, innanzitutto, verso i Vigili del Fuoco di Rimini. I colleghi di Giuseppe hanno accolto i signori al casello autostradale al loro arrivo. Li hanno accompagnati in ospedale e lì sono rimasti con loro fino alla fine. Inoltre, li hanno anche scortati fino al casello di Cattolica, quando Lella e suo marito stavano ripartendo per tornare a casa.
Poi, infinite grazie al personale medico dell’Infermi di Rimini:
Io, mio marito Claudio e mia figlia Barbara, se pur affranti e distrutti dal dolore, ci sentiamo in dovere di fare un ringraziamento al Reparto di Rianimazione dell’Infermi coi sanitari che, se pur non sono riusciti a salvare Giuseppe, sono stati di un’umanità, professionalità e disponibilità unica.
Un ringraziamento che espandono a tutta l’Italia, che è stata accanto a loro nel momento più complicato della loro vita, non facendoli sentire mai soli.
L’Emilia-Romagna rimarrà sempre nei nostri cuori come era nel cuore di Giuseppe. Grazie a tutta l’Italia per il conforto e le preghiere che ci hanno dato e continuano a darci.