Il commovente ricordo del piccolo Daniele Paitoni, ucciso da suo padre a soli 7 anni
Il messaggio pubblicato dall'Oratorio San Luigi a Schianno per il piccolo Daniele Paitoni, morto a soli 7 anni per mano del padre
Come si può dire addio ad un bambino di 7 anni, violentemente ucciso da suo padre con una coltellata alla gola? È così che Daniele Paitoni è morto, ucciso da colui che avrebbe dovuto amarlo e proteggerlo. E ora tutti si domandano come possa un papà aver tolto la vita al sangue del suo sangue e poi aver nascosto il suo corpicino nell’armadio.
Dopo la tragica notizia, sono apparsi tantissimi messaggi sui social, pieni di dolore e tutti per il piccolo Daniele Paitoni. Tra questi, anche quello dell’Oratorio San Luigi a Schianno:
Perché con quegli occhioni scuri e il tuo dolce sorriso, la tua simpatia, il tuo essere spiritoso e divertente, inarrestabile come un uragano ma al tempo stesso dolce come le merende che mangiavamo insieme in oratorio, hai avuto la capacità di farti voler bene da tutti noi, hai conquistato per sempre i nostri cuori. Ti vogliamo bene! Ci mancherai! ✨Ciao Dani ♥️ I tuoi animatori 🙏🏼.
Una morte che ha segnato l’Italia intera, che ora piange un bambino di 7 anni. Il piccolo Daniele avrebbe dovuto trascorrere il Capodanno con suo padre, un uomo di 40 anni agli arresti domiciliari per aver aggredito un suo collega con un taglierino. Poi, il 2 dicembre sarebbe dovuto tornare dalla sua mamma.
Ma quel giorno Davide Paitoni ha pensato di mettere fine alla situazione con la sua ex moglie. Ha ucciso suo figlio con una coltellata alla gola e poi ha nascosto il suo corpicino senza vita nell’armadio. In seguito ha guidato fino a casa della madre ed ha ferito anche lei con il coltello. La donna è riuscita a salvarsi ed è stata soccorsa.
Dopo la fuga, l’uomo è stato fermato e arrestato. Con se aveva, otre all’arma del delitto, anche della cocaina. Tra le altre prove contro di lui, un biglietto lasciato accanto al piccolo Daniele nell’armadio e un messaggio audio mandato a suo padre, nonno del piccolo, nel quale confessa ciò che ha fatto e chiede all’anziano genitore di non aprire quell’armadio.
In attesa dell’autopsia sul bambino e della prima udienza preliminare.