Il delitto della piccola Elena Del Pozzo: come gli agenti sono riusciti ad arrestare la madre

Come Martina Patti ha ucciso sua figlia Elena Del Pozzo: l'intervista al Tenente Colonello che ha seguito il caso

Si trova nella casa circondariale di Messina, Martina Patti la mamma di soli 23 anni che ha messo fine alla vita di sua figlia Elena Del Pozzo, di soli 5 anni. Gli elementi a carico della donna sono davvero tanti, oltre al fatto che il giorno dopo l’accaduto, ha scelto di confessare.

tenente elena

Questa vicenda che ha spezzato il cuore di tutta l’Italia, sta per arrivare ad una conclusione. Questo perché tra pochi giorni inizierà il Processo a carico della madre, accusata del delitto della bimba e dell’occultamento del corpo.

Uno dei giornalisti di Fanpage.it, è riuscito a parlare con il Tenente Colonello Carlo Romano, della Sezione di Biologia Molecolare del Ris, di Messina. Quest’ultimo ha lavorato con i suoi colleghi al caso. Per spiegare come si sono svolte le indagini, ha dichiarato:

Noi abbiamo effettuato due sopralluoghi, uno sul posto dove è stata rivenuta la piccola ed uno nella casa dove la mamma viveva con la figlia. Abbiamo attestato che il delitto non si è consumato in quella casa perché non vi erano tracce o elementi che facevano propendere questa ipotesi.

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Noi abbiamo effettuato rilievi anche sulle autovetture, sia quella di Martina Patti che del suo fidanzato e neanche qui abbiamo trovato elementi rilevanti. Questo è un ulteriore elemento che ci ha fatto confermare dove il delitto è avvenuto, ovvero dove è stato rinvenuto il corpo.

Il delitto di Elena Del Pozzo e come la mamma ha messo fine alla sua vita

Gli agenti sono riusciti ad arrestare la donna, già il giorno successivo alla sua messinscena. Questo perché Martina Patti il 13 giugno dello scorso anno, prima di confessare il delitto, ha fatto credere a tutti che tre uomini avevano portato via sua figlia. Però messa alle strette, ha deciso di confessare. Il Tenente, nel concludere la sua intervista, ha detto:

Incrociando tutti i dati tecnici, le intercettazioni, l’analisi dei cellulari, gli accertamenti scientifici, hanno portato ad un’unica conclusione: che lei abbia agito da sola e con premeditazione.

Del resto la zona dove abbiamo trovato il corpo è piena di arbusti, che è impossibile vedere fuori. Il movente per ora resta non perfettamente chiaro. Dalle indagini, dagli atti e dagli elementi raccolti viene fuori una personalità della Patti, non troppo matura.

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Ci sono diversi elementi familiari e personali che forse combinati, hanno prodotto questo impulso. Però nessuno può dire con certezza quale possa essere stato il movente, forse non è nemmeno unico.