Incidente autostrada A1: concessi i domiciliari al padre delle bambine morte

Concessi i domiciliari al padre delle bambine morte nell'incidente sull'autostrada A1 Arezzo - Monte San Savino

Il padre delle due bambine morte sull’autostrada A1 Arezzo – Monte San Savino, è stato disposto agli arresti domiciliari. L’uomo, un trentottenne romeno, di nome Emil Ciurar, è stato accusato di essere il responsabile del grave incidente e della morte di quattro persone, le sue due figlie, 10 anni e 8 mesi e i loro nonni.

L’intera famiglia era partita dalla Romania per raggiungere Napoli, dove alcuni parenti gli avevano trovato un lavoro. Sull’autostrada però, stanco dopo 30 ore di guida continua, un colpo di sonno lo ha portato a schiantarsi contro un grande tir, che si trovava sulla corsia di emergenza. Nell’incidente è stata coinvolta anche un’altra vettura.

Domiciliari padre autostrada A1

I due nonni e le due bambine sono morti sul colpo, mentre la moglie dell’uomo è stata trasportata in ospedale in gravi condizioni. Il conducente del tir non ha riportato alcun danno fisico, mentre nell’altra vettura due bambini sono stati trasportati, uno con l’elisoccorso e uno con l’ambulanza, all’ospedale Meyer di Firenze. Le loro condizioni, secondo le ultime informazioni rese note, non sono gravi.

Sull’accaduto il trentenne ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. È stato anche sottoposto all’alcoltest, ma è risultato negativo.

Domiciliari padre autostrada A1

La decisione per ora, presa durante l’udienza, è quella dei domiciliari. L’uomo potrà rimanere a Napoli, a casa dei suoi parenti.

L’accusa contro di lui è quella di omicidio stradale di 4 persone, provocato dalla sua stanchezza, dopo 30 ore consecutive alla guida, per portare la sua famiglia in quello che sarebbe dovuto essere un posto migliore, dove avrebbe avuto un lavoro stagionale come operaio.

Domiciliari padre autostrada A1

Tutti coloro che si sono ritrovati a vedere la scena dell’incidente, hanno raccontato che la monovolume guidata dal trentenne, ha iniziato a sbandare e poi si è schiantata contro il tir. Un racconto che potrebbe combaciare con quello dell’uomo, sul colpo di sonno.

In 30 ore ha fatto soltanto una sosta ad un autogrill, per prendere un caffè.