Iniziato il processo per Alessandro Impagnatiello: le prime dichiarazioni dei familiari di Giulia Tramontano
Iniziato il processo per l'omicidio di Giulia Tramontano, le prime parole dei suoi familiari
Nella prima mattina di ieri, giovedì 18 gennaio è iniziato il processo per Alessandro Impagnatiello unico imputato per il delitto di Giulia Tramontano. In aula erano presenti i familiari della giovane, che viste le perdite subite, chiedono la pena dell’ergastolo.
Dopo più di 7 mesi dal delitto della 29enne incinta, il barman è arrivato in tribunale. Ha scelto di rimanere sempre a testa bassa. Indossava dei jeans, un giubbetto blu e delle scarpe da tennis.
La barba era incolta e solo dopo l’ingresso nella cella dall’aula, ha preso un fazzoletto bianco e si è asciugato le lacrime. Sembra infatti che Impagnatiello ha pianto per il delitto che ha commesso.
La prima ad entrare nella stanza è stata proprio la sorella di Giulia, Chiara. Successivamente è entrato il papà Franco, la mamma Loredana ed il fratello Mario. Il papà prima di sedersi vicino alla figlia, alle telecamere ha detto:
Non ci fermeremo davanti a niente e nessuno, finché non avremo giustizia. La nostra forza sono Giulia e Thiago. Loro ci danno la forza, sempre e per sempre.
Questa prima udienza nell’aula della Corte d’Assise di Milano è tecnica ed è servita proprio per capire chi doveva costituirsi parte civile ed anche se disporre o meno la perizia psichiatrica per Alessandro Impagnatiello.
Delitto di Giulia Tramontano: i reati di cui è accusato Alessandro Impagnatiello
Il barman 30enne si trova nella casa circondariale di San Vittore, dallo scorso 1 giugno. Quando gli agenti, dopo aver raccolto le prove necessarie, lo hanno incastrato e quindi hanno avuto da lui la confessione del delitto.
Lui risulta essere accusato di delitto volontario, con le aggravanti della premeditazione, futili motivi, vincolo della convivenza ed anche interruzione di gravidanza senza il consenso.
Nella prima parte dell’udienza, nella stanza c’erano tanti spettatori e giornalisti. Per questo hanno deciso di spostare il procedimento in una stanza più grande. La sorella di Giulia per tutto il tempo ha fissato il 30enne, mentre i suoi genitori hanno cercato di non guardarlo.