Isaiah Jarrett va in ospedale per un mal di pancia e scopre di avere un tumore al cervello: aveva solo 8 anni
Isaiah Jarrett aveva mal di pancia e mal di testa, scopre di avere un tumore al cervello a soli 8 anni: il racconto della sua mamma
La storia del piccolo Isaiah Jarrett è accaduta la scorsa estate in Inghilterra, ma soltanto adesso la sua mamma ha trovato il coraggio per raccontarla e per mettere in guardia i genitori di tutto il mondo.
Tutto è iniziato con leggeri malesseri e un controllo di routine. I medici gli hanno diagnosticato una semplice gastroenterite.
Tornato a casa però, il bambino di 8 anni ha iniziato a stare peggio. Vomitava sangue e aveva sempre mal di testa. I genitori, preoccupati, hanno deciso di portarlo, di nuovo, al pronto soccorso.
Il team ospedaliero del Birmingham Children’s Hospital, ha deciso, a quel punto, di sottoporlo ad una tac. È stato solo allora che è emersa la terribile diagnosi.
Il piccolo Isaiah Jarrett aveva un tumore al cervello grande quanto una pallina da tennis. Subito è stato portato in sala operatoria e sottoposto ad un intervento di ben 15 lunghe ore.
Purtroppo quel mostro era maligno ed era stato scoperto troppo tardi. I medici hanno provato a salvarlo con la chemioterapia e la radioterapia, ma alla fine il cuore del bambino si è fermato per sempre a soli 8 anni.
La mamma dopo mesi ha voluto raccontare la sua storia sul web. Con il cuore a pezzi, ha spiegato che ha smesso di sentire la voce di suo figlio dopo il primo intervento: “Tutto ciò che poteva andare storto, è andato storto”.
Il racconto della madre del piccolo Isaiah Jarrett
Dena Allen, questo il nome della donna, ha raccontato che mai avrebbe immaginato di ascoltare tali parole dai medici. Ha pensato che quel mal di pancia fosse la conseguenza di qualcosa che aveva mangiato o di qualche virus intestinale. Per stargli vicino ha lasciato tutto, compreso il lavoro. Ha tenuto la mano del piccolo Isaiah ogni istante.
Oggi questa madre non è ancora riuscita a superare la perdita, ma ha trovato il coraggio di aprirsi al mondo e di entrare a far parte di un’associazione chiamata Brain Tumor Research, che si occupa di cercare fondi per sostenere la ricerca contro il cancro.
Ho voluto raccontare la storia del mio bambino, perché tutti devono diventare consapevoli dei sintomi del tumore al cervello, troppo spesso invisibile e scoperto tardi. Nessuna famiglia dovrebbe affrontare quello che ho affrontato io. Dobbiamo diventare in grado di fornire una cura migliore.