Jacopo Varriale, morto sulla superstrada: ingannato dai cartelli stradali
I cartelli stradali potrebbero aver tratto in inganno Jacopo Varriale e il 35enne potrebbe essere entrato nel panico: le indagini
Arrivati nuovi dettagli sulla morte di Jacopo Varriale, il giovane papà che ha imboccato la superstrada contromano e che si è poi schiantato contro un’altra vettura con a bordo quattro giovani.
Il 35enne aveva trascorso una serata con i suoi amici e al termine della cena, era risalito a bordo della sua vettura, per tornare a casa dalla moglie e dal suo bambino di un anno. Jacopo ha preso la superstrada contromano e, nonostante gli automobilisti abbiano cercato di avvertirlo, ha percorso 27 km prima di trovare la morte.
Gli inquirenti hanno subito avviato le indagini. Stanno cercando di capire perché il giovane papà abbia guidato nel senso opposto e da quale entrata abbia iniziato la sua corsa mortale sulla Firenze-Pisa-Livorno.
L’ipotesi sulla morte di Jacopo Varriale
Poche ore fa, sono stati diffusi altri dettagli, ancora sotto esame dalle forze dell’ordine. Secondo una prima ipotesi, l’uomo potrebbe aver imboccato la superstrada dopo essere stato ingannato dalla segnaletica.
Si sarebbe reso conto dell’errore e nel panico potrebbe aver continuato a camminare, senza riuscire a tornare indietro. Come riportato sul giornale Il Tirreno, Jacopo Varriale quella sera ha parcheggiato la sua macchina nell’area di sosta del bar “La rotonda”. Dopo una cena con gli amici, ha ripreso l’auto per tornare a casa.
Dopo aver saltato, per un probabile errore, l’uscita per Montopoli, l’uomo avrebbe sterzato verso la Firenze-Pisa-Livorno. A quel punto, sarebbe entrato nel panico, senza riuscire a pensare in modo lucido. Prima di schiantarsi contro la macchina con a bordo 4 ragazzi che tornavano dalla discoteca, Jacopo ha superato diverse uscite e anche due aree di servizio. Purtroppo l’impatto è stato fatale e per il giovane papà non c’è stato nulla da fare.
Alla guida dell’altra vettura c’era un ragazzo di nome Tommaso Daini. Dopo l’incidente, è stato trasportato e ricoverato in ospedale, insieme agli altri tre amici: Marco Tamberi, Stefano Corsi e Michele Tessieri.