La scoperta di Giulia su come consideravano Alessandro Impagnatiello a lavoro
Ecco come i colleghi ed i titolari di Alessandro Impagnatiello lo consideravano a lavoro: aveva ricevuto una sospensione
Sono in corso tutte le indagini per la straziante vicenda di Giulia Tramontano, la 29enne incinta, che ha perso la vita per mano del fidanzato Alessandro Impagnatiello. L’uomo di 30 anni ora si trova in carcere, ma per 5 giorni ha fatto credere che la compagna era andata via volontariamente.

I familiari della giovane vittima hanno nutrito dei dubbi sin da subito sulla sua versione. Lui diceva di averla vista l’ultima volta nella mattina di domenica, ma loro non aveva sue notizie dalla sera di sabato 27 maggio.
Purtroppo è proprio in quella sera che Giulia ha perso la vita. L’ultima ad averla vista è stata la suocera, che le aveva anche consigliato di non rientrare in casa, ma di andare a dormire alla loro abitazione.
Tuttavia, la 29enne forse con la speranza di “chiarire” e di affrontare il fidanzato, ha deciso di rientrare. Però è proprio in quei minuti che l’uomo ha deciso di mettere fine alla sua vita ed a quella del figlio che portava in grembo.

Prima di confessare il delitto, ha fatto credere a tutti che in realtà era andata via. Gli inquirenti che stavano indagando sulla scomparsa, hanno nutrito molti sospetti su di lui.
Come consideravano Alessandro Impagnatiello a lavoro
Nel pomeriggio di sabato 27 maggio, Giulia ha incontrato l’altra fidanzata dell’uomo, che aveva conosciuto proprio a lavoro. Durante quell’appuntamento insieme avevano smascherato tutte le bugie ed i tradimenti che il ragazzo aveva fatto.
Inoltre, in quell’occasione la 29enne aveva anche scoperto che Alessandro a lavoro lo chiamavano “il lurido”. Aveva anche ricevuto una sospensione, poiché lo aveva scoperto a rubare dei soldi alla cassa.

A rivelare questi dettagli importanti è stata proprio un’amica di Giulia, il giorno dopo la sua finta scomparsa, durante un interrogatorio. La ragazza ha anche aggiunto:
Giulia aveva scoperto che l’altra andava anche a casa quando lei non c’era e che per corroborare la finzione lui toglieva di volta in volta fotografie e particolari che li ritraevano insieme.