La telefonata del marito di Cinzia Luison al 112: “Venite ad arrestarmi”
Dopo l'omicidio, il marito di Cinzia Luison ha chiamato il 112 per farsi arrestare. La figlia di 22 anni ha trovato il corpo della madre
Emersi nuovi dettagli sul delitto di San Sisto e sul decesso di Cinzia Luison, nota parrucchiera del posto.
Il marito Giuseppe Pitteri, subito dopo aver spezzato per sempre la sua vita, ha chiamato il 112, dicendo agli agenti: “Sono qui, venite ad arrestarmi”.
Cinzia Luison è stata ripetutamente colpita con un oggetto contundente e, durante l’aggressione, sbattuta ripetutamente contro il muro.
A trovare, per prima, il suo corpo ormai senza vita a terra, è stata la figlia di soli 22 anni, che sconvolta è corsa dal vicino per chiedere aiuto.
Il marito di Cinzia Luison aveva problemi di ludopatia
Secondo le prime notizie emerse, sembrerebbe che i due fossero separati in casa da almeno due anni e che l’uomo di 65 anni abbia problemi di ludopatia. Cinzia gestiva un noto salone, chiamato proprio Cinzia Parrucchieri, che aveva raggiunto una certa notorietà anche nel resto d’Italia.
Il movente tuttavia non è ancora noto, le autorità stanno cercando di ricostruire cosa possa essere accaduto all’interno di quell’abitazione. Come hanno raccontato diversi testimoni, tra i due i rapporti erano freddi, una decisione di rimanere insieme forse per il bene delle figlie.
La maggiore aveva chiesto l’aiuto di un amministratore di sostegno per la dipendenza dal gioco, che potesse aiutare il suo papà. Giuseppe aveva una pessima gestione delle proprie risorse economiche e forse proprio questo suo problema potrebbe essere alla base del delitto.
Ecco quanto reso noto dalla procura:
I Carabinieri giunti sul posto, hanno trovato la donna che giaceva a terra, in posizione supina, con il viso completamente sfigurato e piena di sangue, completamente vestita. L’uomo aveva i pantaloni con schizzi di sangue e schizzi si riscontravano anche sulle pareti. Il medico legale ha collocato il decesso fra le 13:00 e le 13:30, la causa della morte è stata ricondotta a un trauma cranico encefalico da azioni contundente protatta caratterizzata da estrema violenza.