Leonardo Muratovic: le parole del ragazzo fermato per il suo omicidio
"Il coltello era del pugile": le prime parole di Adam Ed Drissi, il 21enne che si è costituito per l'omicidio di Leonardo Muratovic
Adam Ed Drissi e Ahmed Ed Drissi, sarebbero questi i nomi dei due ragazzi che ieri sera, intorno alle 22:00, si sono presentati nella caserma dei carabinieri Gianicolense di Roma. Uno di loro, Adam, il più piccolo, ha confessato di essere stato lui, da solo, ad aver accoltellato Leonardo Muratovic, il pugile morto ad Anzio sabato sera scorso.
Sembra aver trovato una svolta decisiva e definitiva il caso legato alla morte di Leonardo Muratovic.
Era sabato sera scorso quando una lite, scoppiata a quanto pare per futili motivi fuori da un locale di Anzio, forse una parola di troppo ad una ragazza, si è trasformata in una tremenda rissa in strada.
Il tutto è degenerato in pochissimi secondi, quando è spuntato fuori un coltello che ha colpito con un fendente all’addome Muratovic provocandogli un’emorragia e la conseguente morte.
Fin dagli istanti subito successivi all’omicidio del giovane pugile italo croato, le autorità hanno avviato una vera e propria caccia all’uomo, con l’intento di rintracciare quanto prima il responsabile dell’accoltellamento.
Tre giorni dopo, ieri sera, proprio mentre ad Anzio si stava svolgendo una fiaccolata in memoria di Leonardo, due ragazzi poco più che ventenni si sono presentati di loro spontanea volontà ai carabinieri di Roma.
I loro nomi sono Adam e Ahmed Ed Drissi, 21 e 26 anni, residenti ad Aprilia e di origini magrebine.
La confessione dell’omicidio di Leonardo Muratovic
Insieme ai due era presente anche un avvocato. I carabinieri di Roma hanno subito trasportato i due nella caserma di Anzio e poi nel carcere di Velletri, dove tutt’ora sono rinchiusi per il reato di omicidio in concorso.
Il più giovane, il 21enne Adam, ha detto agli inquirenti di aver fatto tutto da solo e che suo fratello Ahmed non ha mosso un dito.
Ho fatto tutto io, mio fratello non c’entra. Si è trattato di una lite finita male, una disgrazia. Il coltello non era mio ma lo aveva il pugile.
Sarebbero queste le prime dichiarazioni fatte dal ragazzo agli inquirenti, che hanno aggiunto tutto al fascicolo di indagine.
A quanto pare, sembra che le indagini dei carabinieri di Anzio si stessero dirigendo proprio verso i due fratelli. Per questo motivo, e per evitare eventuali vendette della famiglia e degli amici di Leonardo Muratovic, i due avrebbero deciso di costituirsi. Seguiranno aggiornamenti.