Lisa sarà giustiziata il 12 gennaio: le sue colpe
Lisa Montgomery sarà la prima donna a essere giustiziata in quasi 70 anni. Quali crimini ha commesso
Via libera all’esecuzione negli Stati Uniti di Lisa Montgomery, l’unica donna in attesa nel braccio della morte. Inizialmente fissata per dicembre 2020, la pena capitale ha poi subito una sospensione, in seguito alle dichiarazioni dei suoi legali. Gli avvocati avevano comunicato di aver contratto il Coronavirus successivamente a una visita fatta a Montgomery, nell’Indiana, presso il carcere federale di Terre Haute.
Lisa Montgomery: sentenza a pochi giorni dall’insediamento di Joe Biden
Così la data è slittata al 12 gennaio, sebbene i rappresentanti della detenuta abbiano presentato ricorso. Se verrà giustiziata, Lisa Montgomery sarà la prima donna reclusa in galera a essere punita con la massima punizione in quasi 70 anni e la sentenza verrà eseguita a pochi giorni dall’insediamento alla Casa Bianca di Joe Biden, che si è attivamente speso affinché la pena di morte federale sia abolita.
Le azioni incriminate
La condanna a carico della Montgomery riguarda dei crimini commessi nel 2004. In Missouri strangolò una donna incinta di 8 mesi, Bobbi Jo Stinett, prima di praticarle un cesareo e rapirne il bambino, mossa dall’obiettivo di far credere si trattasse di suo figlio.
La squadra di difesa aveva presentato domanda affinché il giudice tramutasse la sentenza della donna in ergastolo senza possibilità di libertà condizionale, puntando sull’infermità di mente.
Appello contro l’esecuzione
Alla luce dell’entità della malattia mentale della signora, le torture subite lungo la sua intera vita e il collegamento tra il trauma subito e il crimine perpetrato, si appellavano al presidente in carica Donald Trump per concederle misericordia e commutare il verdetto in ergastolo a vita. Ma l’esecuzione ha trovato conferma.
Lisa Montgomery: il ripristino della pena capitale
Secondo lo US Bureau of Prisons records, Bonnie Heady è stata l’ultima donna a essere giustiziata negli Stati Uniti, in Missouri, nel 1953. Per 17 anni le esecuzioni federali sono rimaste congelate, prima che nel 2020 la Corte Suprema ne concedesse il ripristino all’amministrazione Trump.