Lo strazio del padre di Antonello Mochi, morto la notte di Capodanno
Fabio è un padre distrutto, ma chiede che la morte del figlio Antonello Mochi non sia vana e si rivolge a tutti i giovani come lui
Solo chi ha perso un figlio può capire il grande dolore di questo papà. La mattina di Capodanno Fabio si è svegliato e non ha visto il figlio Antonello Mochi gironzolare per casa. Il suo cuore ha subito capito che fosse accaduto qualcosa di brutto.
Poi, alla sua porta sono arrivati gli agenti delle forze dell’ordine e hanno chiesto a lui e sua moglie di accompagnarli in ospedale. In quel momento il mondo dei due genitori è crollato. La parte peggiore è arrivata una volta raggiunta la struttura sanitaria:
Abbiamo sperato che non gli fosse accaduto niente di irreparabile. Ma quando mi hanno chiesto di voltare per un corridoio, anziché andare dritti, mi è crollato il mondo addosso.
Antonello Mochi è rimasto coinvolto in un drammatico sinistro stradale la notte di Capodanno. La dinamica dei fatti non è ancora chiara ed è al vaglio delle forze dell’ordine. Ha prima urtato un’altra vettura con a bordo 4 persone, poi il suo mezzo ha carambolato fino a finire la corsa contro un albero dello spartitraffico. Il ragazzo è stato trasportato con urgenza in ospedale, ma poco dopo, per via delle gravi ferite riportate, il suo cuore si è fermato per sempre.
L’appello del papà di Antonello Mochi
Oggi il suo papà vuole lanciare un appello affinché si faccia qualcosa per impedire drammi del genere. È consapevole del fatto che suo figlio era solito non mettere la cinta e usare il telefono alla guida, motivi di frequenti arrabbiature.
Per rispondere ad una chiamata o ad un messaggio si può morire o diventare colpevoli di tragedie che ti segnano per la vita.
Fabio vorrebbe che venissero adottate misure di sicurezza, come un dispositivo che non permetta di usare il cellulare alla guida oppure un alcolock, che non permetta a una persona sotto effetto di alcol di avviare il mezzo.
Antonello era una persona piena di vita. Aveva mille idee e gli piaceva stare con la gente. Avrebbe regalato tanto felicità a tutti, come ha sempre fatto con noi.