Lola Daviet, uccisa a Parigi e trovava in un baule: cosa faceva la sua assassina prima del delitto

Ha confessato di aver ucciso la piccola Lola Daviet e poi ha ritrattato: cosa è emerso sulla donna di 24 anni arrestata dalle autorità

La storia della piccola Lola Daviet ha sconvolto il mondo. È stata trovata senza vita, a soli 12 anni, in un baule a Parigi.

omicidio Lola Daviet

Le autorità hanno puntato il dito contro una ragazza di 24 anni chiamata Dahbia B, che al momento si trova nella prigione femminile di Fresnes, in attesa di una perizia psichiatrica.

È accusata di torture e del decesso della 12enne Lola Daviet. Le cause che l’avrebbero portata a compiere un tale gesto, sono ancora avvolte nel mistero.

omicidio Lola Daviet

Secondo le prime notizie emerse dopo le indagini, sembrerebbe che la stessa 24enne abbia confessato il delitto, per poi ritrattare tutto. Ha raccontato di essere una senzatetto, di non avere quindi un lavoro e una fissa dimora. Ha spiegato di essere arrivata dall’Algeria con un visto studentesco e che negli ultimi tempi viveva grazie ai divani degli amici e della sorella. Sorella che abita proprio nello stesso palazzo della piccola Lola Daviet.

Dai profili social della 24enne, emerge però un profilo ben diverso da quello che la donna ha raccontato alle autorità. Negli ultimi video, Dahbia B si mostra ben vestita, truccata, felice, mentre canta. Racconta del suo conto in banca e di quanto le piaccia spendere. Mostra tramonti e in una delle ultime immagini, si trova proprio all’entrata del palazzo dove risiedeva la bambina. Tutto prima di compiere il delitto.

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Chi la conosceva, ha raccontato che nell’ultimo periodo aveva “perso la bussola“, si era avvicinata alla religione e si comportava in modo strano. Un uomo che l’aveva frequentata, ha raccontato che l’ultima volta che l’aveva vista, la 24enne parlava da sola. Muoveva le labbra e alla sua richiesta su cosa stesse dicendo, lei gli aveva detto che era “Un discorso tra me e me”.

Bisognerà attendere le indagini delle forze dell’ordine, per capire cosa l’abbia spinta a fare del male, in modo così brusco, ad una 12enne vicina di casa della sorella. E bisognerà attendere l’esito della perizia psichiatrica, che stabilirà se la donna sia in grado di intendere e di volere.