Lorenzo Zaratta, morto a 5 anni per un tumore: il processo per 9 ex dirigenti dell’ex Ilva

Processo per la morte del piccolo Lorenzo Zaratta: la causa del tumore al cervello è riconducibile ai fumi della fabbrica

Lorenzo Zaratta è morto a soli 5 anni a causa di un tumore al cervello, il 30 luglio 2014. Si sono definitivamente chiuse le indagini per il suo “omicidio”. Le accuse sono ricadute sull’Ilva di Taranto.

Morte del piccolo Lorenzo Zaratta

Si ritiene che i fumi respirati dalla madre nei 9 mesi di gravidanza, durante il suo lavoro a pochi metri dalla fabbrica, siano la causa della malattia del bambino. Nella relazione, si legge:

La possibile spiegazione della presenza di polveri d’acciaio nel corpo di Lorenzo, è legata al fatto che, all’epoca della gravidanza, la madre viveva a Taranto. E lavorava in una zona notoriamente soggetta a inquinamento di polveri da acciaieria e di numerose altre polveri come quelle di magnesio e di zinco che risultano compatibili con la stessa provenienza.

Morte del piccolo Lorenzo Zaratta

Per i nove ex dirigenti dell’ex Ilva è stato chiesto il rinvio al giudizio. Sarà il giudice, il prossimo 22 luglio, a decidere se richiedere la condanna, il proscioglimento o il rinvio al giudizio degli imputati.

La grave malattia neurologica sviluppata dal piccolo Lorenzo Zaratta è stata quindi causata da sostanze velenose assunte durante il periodo fetale, quando era ancora nel grembo della sua mamma. La malattia sviluppata da neonato, lo ha portato ad una morte precoce. Il bambino si è spento a soli 5 anni di vita.

Il lavoro dei consulenti dopo la morte del piccolo Lorenzo Zaratta

La conclusione è arrivata dopo il lavoro svolto dagli studi dei consulenti dell’avvocato Leonardo La Porta, che assiste la famiglia del bambino. Studi che hanno rivelato la presenza di ferro, acciaio, zinco e persino silicio e alluminio nel cervello del piccolo Lorenzo.

Morte del piccolo Lorenzo Zaratta

Un sospetto nato dal fatto che una malattia tumorale si è manifestata sin dai primi mesi di vita, quando le esposizioni ambientali per il bambino erano troppo limitate, visto lo stile di vita che si ha a quell’età. Una malattia troppo grave che un neonato non dovrebbe sviluppare. Si attende quindi il prossimo 22 luglio per la prima udienza preliminare.