L’ultimo straziante addio al piccolo Stephan, morto alle terme

La comunità si è stretta al dolore della famiglia del piccolo Stephan, il bimbo di 8 anni che ha perso la vita nella piscina delle terme

Sono stati celebrati i funerali del piccolo Stephan, il bambino di 8 anni che ha perso la vita nella piscina delle terme di Cretone, inghiottito da un tubo di scarico.

funerale piccolo Stephan

L’ultimo addio a Castel Madama ha commosso tutti i presenti. Le esequie sono state celebrate con rito ortodosso all’interno della chiesa di San Michele Arcangelo.

Anche il Primo Cittadino ha scelto di essere presente e di lasciare un pensiero per la famiglia del bambino di 8 anni. Le parole di Michele Nonni:

È impensabile che un bambino di 8 anni possa morire in quel modo. La partecipazione del comune alla cerimonia funebre è un gesto spontaneo più che dovuto. Quando abbiamo appreso la notizia, la comunità è scesa nel più profondo dolore. Il bambino è il nipote di Angelo Moreschini, un nostro assessore.

Erano circa le 18:30, quando una voce agli altoparlanti ha invitato tutti gli ospiti a lasciare le vasche, in vista della chiusura della struttura. Non è chiaro se Stephan si trovasse ancora in acqua o se sia rientrato in un secondo momento. Il processo di pulizia è stato attivato mentre i bagnanti erano ancora nella struttura e in pochi istanti, il bambino di 8 anni è stato risucchiato dal tubo di scarico ed è rimasto incastrato.

I tentativi per salvare il piccolo Stephan

È stata la sorellina minore di 5 anni, ad avvisare il papà. Quando l’uomo si è accorto che suo figlio era sott’acqua, si è gettato nel tentativo di salvarlo. Gli altri bagnanti hanno fatto lo stesso. Purtroppo, non sono riusciti a trovare delle bombole di ossigeno e nonostante i ripetuti tentativi di salvare il minore, non c’è stato nulla da fare. Il piccolo Stephan è stato recuperato dopo due lunghe ore dai sommozzatori dei vigili del fuoco di Roma, che sono stati costretti a rompere il muro.

funerale piccolo Stephan

Le forze dell’ordine hanno iscritto quattro persone nel registro degli indagati, due responsabili della struttura e due bagnini. Tra questi ultimi, un ragazzo di 18 anni accusato di aver attivato il processo di pulizia.

autopsia Stephan

Difeso dal suo legale, il bagnino ha spiegato di aver agito come suo solito, la struttura doveva chiudere entro le 20:00, perché nessuno straordinario veniva pagato. Era certo che in acqua non ci fosse nessuno e che tutti gli ospiti fossero al bar o fuori dai cordoni di sicurezza. Ha dichiarato anche di non aver mai visto nessuna grata di protezione davanti al tubo di scarico. Questo è uno dei punti che le autorità vogliono chiarire. Davanti al tubo di scarico era prevista una grata di protezione che avrebbe dovuto impedire al bambino di rimanere incastrato? Se sì, perché non era presente? Il minore era ancora in acqua o è entrato in un secondo momento? Perché non c’erano bombole d’ossigeno necessarie in situazioni di emergenza come questa? Saranno solo ulteriori indagini a dare delle risposte agli inquirenti e agli stessi familiari.